I primi a tuffarsi. Liberi, spensierati, sorridenti. Attendevano il momento con trepidazione. I giocatori gialloblù si sono ritrovati nell’impianto di Fuorigrotta,...
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All’ombra del Vesuvio lo sport riparte (gradualmente) in sicurezza. Distanziati ma uniti. In 26 nelle 8 corsie. Immersione nella (quasi) normalità. Con dispenser all’ingresso e rilevazione della temperatura tramite il termoscanner, pratica ormai necessaria.
«I ragazzi sono il motore e il futuro della pallanuoto. Auspico la conclusione dei campionati giovanili, così come il blocco delle categorie. Nel mentre abbiamo ripreso ad allenarci», spiega il presidente Giuseppe Esposito, che segue dalla gradinata la prima seduta dopo l’estenuante lockdown.
«2020 da considerarsi anno zero dal quale ripartire. Nulla sarà come prima, si cambia necessariamente registro. Prioritario sarà il movimento giovanile, sul quale servirà concentrare attenzione e impegno», ammette Esposito.
Difficoltà evidenti. «Nessuno ci ha teso una mano, andiamo avanti con sacrificio e passione. Non è certo una novità», sottolinea il patron gialloblù. Lo sport deve acquisire centralità nello sviluppo del sistema Italia: lo impongono ragioni sanitarie, culturali, sociali. Naturalmente agonistiche.
Misure. «E’ doveroso pensare al sostegno delle società, vera spina dorsale del movimento: senza la base non ci può essere il vertice», conclude Esposito.
Lunedì 8 giugno gli atleti di interesse nazionale potranno utilizzare la vasca esterna della Scandone, a distanza di 11 mesi dalle Universiadi. Molto più di una «liberazione». La Fase 2 entra nel pieno. Finalmente.
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Il Mattino