Giorgione Chinaglia è nella storia tra Lazio e Napoli. Carlo De Gaudio, emerito dirigente napoletano, l’attrasse all’Internapoli a vent’anni, nel 1967,...
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Con la maglia biancoceleste, Long John tempestò il Napoli con sette gol in dodici sfide. Memorabile la tripletta al San Paolo nel 1974, l’anno della Lazio campione d’Italia. Botta e risposta (3-3). Vantaggio azzurro con Clerici, pari di Chinaglia, a segno Juliano, di nuovo Chinaglia, terzo vantaggio del Napoli con Clerici e rigore finale di Chinaglia che aveva siglato anche l’1-0 dell’andata a Roma.
Fu nell’anno precedente che la doppia sfida divampò in uno scontro di lunghi coltelli e la Lazio perse lo scudetto a Napoli. All’andata, la squadra di Maestrelli e Chinaglia stravinse (3-0) e in campo ne successero di tutti i colori. I laziali, una banda di straordinarie lenze e virtuosisti della palla, presero a deridere gli azzurri (Juliano, Carmignani, Zurlini, Vavassori, Improta, Damiani) che se la segnarono al dito per il “ritorno”.
E il “ritorno” fu un inferno per la Lazio che lottava in testa con la Juve (entrambe a 43 punti). La Lazio resisteva a Napoli sullo 0-0, la Juve andava sull’1-1 a Roma contro i giallorossi, pari bianconero di Altafini. Sarebbe stato necessario lo spareggio-scudetto.
La condanna venne nel finale delle due gare. La Juve passò 2-1 sulla Roma con un gol di Cuccureddu (87’), due minuti prima che il Napoli, col “sangue agli occhi” per la partita dell’andata, giocando alla morte, battesse la Lazio 1-0 con un gol di Damiani. Lo “sfregio” segnò per sempre i rapporti fra Napoli e Lazio. La Juve volò a 45 punti campione d’Italia, la Lazio rimase inchiodata a 43.
Giorgio Chinaglia è morto a Naples, in Florida, l’1 aprile 2012. Aveva 65 anni. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino