«Poniamoci il problema, forse la stagione è finita». Damiano Tommasi in tarda serata, a poche ore dall'incontro con la Lega Calcio per affrontare del taglio...
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Dal Pino, il presidente delle Lega Calcio, dirà forte e chiaro che i club non intendono pagare non solo la mensilità di marzo, ma anche quelle di aprile, maggio e giugno. È necessaria, una sospensione degli emolumenti, «sine die». Gli scenari sono due: quello della ripresa a porte chiuse porta a una perdita di 177 milioni mentre la mancata ripartenza porta a una perdita di 313 milioni. Per Tommasi, bisogna capire quale è lo scenario anche se adesso è lui uno dei più pessimisti sulla possibile ripresa. Per i club non ce ne sta bisogno: in entrambi i casi, saranno i calciatori a dover fare il sacrificio maggiore. Anche perché l'idea che il campionato possa ripartire si fa sempre più complicata. Anche alla luce delle parole di Tommasi.
I club non hanno gradito certe affermazioni del ministro («Aiuteremo lo sport, che non è solo il calcio, come il calcio non è solo la Serie A») e in serata Dal Pino ha replicato dopo aver registrato i malumori di molti presidenti: «La Serie A ha un ruolo di locomotiva del comparto, generando un indotto di 8 miliardi a beneficio dell'intera piramide calcistica. Non è il momento di fare polemiche e demagogia. Non serve aggiungere altro per evidenziare il ruolo della Lega Serie A a sostegno del calcio di base e indirettamente di tutto lo sport italiano». Una frenata per la ripresa arriva anche dal presidente degli arbitri, Nicchi: «Pronti a riaccendere il motore ma certo non possiamo mandare gli arbitri allo sbaraglio a rischiare la vita».
Per gli stipendi si attende l'accordo Aic-Lega: De Laurentiis spinge per il congelamento del 30 per cento degli ingaggi, ma nessuna trattativa diretta Napoli-calciatori azzurri, prima delle indicazioni del sindacato calciatori. In ogni caso, i legali dei giocatori hanno dato indicazioni precise: il taglio è legittimo. Piuttosto resta da capire, in caso di stop agli allenamenti, cosa faranno i calciatori: il club invita a non andare via da Napoli, ma senza stipendio e senza doversi allenare almeno fino a maggio qualcuno potrebbe anche decidere di far ritorno nel proprio Paese. Situazione da monitorare. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino