Perché quel fucile avesse un colpo in canna rimane un mistero. Resta il fatto che un’imprudenza è costata la vita a Maximilian Helgi Ivarsson, 11enne cognato...
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Secondo la ricostruzione della polizia, la tragedia è avvenuta lo scorso 8 settembre in Islanda: il piccolo ha preso l'arma da un armadio chiuso a chiave, ha iniziato a giocarci e ha accidentalmente esploso un colpo che lo ha ucciso. A nulla è valsa la corsa in ospedale: i medici non hanno potuto far nulla per salvare Maximilian. Il bambino era il fratellastro minore della moglie di Sigurðsson, la 31enne Alexandra Alexandra Ívarsdóttir. Il calciatore non si è espresso sulla tragedia e cinque giorni dopo era in campo contro il Tottenham.
Spara e ferisce un altro cacciatore a fucilate a Tivoli: vittima rischia di perdere l'occhio
«Era un bimbo brillante – si legge in un necrologio pubblicato sul quotidiano islandese Morgunblaðið – Parlava tre lingue, faceva karate e stava imparando a suonare la chitarra. Era il nostro bellissimo bambino dai grandi occhi gentili. La prima parola che ci viene in mente è gratitudine per aver condiviso la vita con lui e per aver goduto della sua meravigliosa presenza». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino