Simeone, tutto per il Napoli: «Ci buttiamo nel fuoco»

E domenica c'è il Milan, ancora senza Osimhen

Giovanni Simeone
Non segna, ma trascina. Parla da leader Giovanni Simeone. Perché in assenza di Victor Osimhen è lui a dover guidare l'attacco del Napoli. Contro il Verona non...

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Non segna, ma trascina. Parla da leader Giovanni Simeone. Perché in assenza di Victor Osimhen è lui a dover guidare l'attacco del Napoli. Contro il Verona non è riuscito a essere decisivo con un gol, pur partendo dal primo minuto, ma al termine della gara il Cholito ha fatto sentire la sua voce con parole da leader. «Abbiamo avuto la serenità giusta e abbiamo ritrovato la strada» e non solo perché questo Napoli deve rialzare la testa in fretta per puntare al quarto posto che vorrebbe dire accesso alla prossima Champions League. «Per ritrovare la strada servono i risultati e la voglia di stare insieme. Così si può ricostruire quello che c'era l'anno scorso. La partita con il Verona o come quella con la Salernitana ci servono per trovare la svolta: vincendo all'ultimo ritrovi quella energia che ci era mancata». Anche se provare a ripetere l'annata scorsa attualmente appare molto complicato. «Tutti gli anni sono diversi, non puoi sempre vincere e stravincere. Ma una cosa è certa: quando arrivano le difficoltà devi ritrovare la calma e ripartire dalle vittorie di sofferenza». Ma è anche una questione di gruppo. «Ti aiuta vedere un compagno che si butta nel fuoco per la squadra. Ecco, noi dobbiamo ripartire da questa gente che vuole vincere». Intanto la vittoria è arrivata ieri contro il Verona, quando il Napoli ha creato poco per più di un'ora, poi è andato addirittura sotto e in fine si è rialzato grazie alle giocate di Ngonge (all'esordio al Maradona) e Kvara (autore di una vera e propria magia). «Abbiamo fatto una partita giusta. Ci è mancato il gol nel primo tempo ma ci abbiamo creduto per tutti i 90 minuti, anche quando siamo andati sotto. Siamo stati concentrati con la testa e cattivi nell'attacco alla porta», ha spiegato Simeone al termine della sfida. 

Per rimettersi sulla strada giusta il Napoli ha potuto beneficiare anche del cambio di posizione in campo di Kvara che si è spostato dall'esterno al centro del campo. «Se ho un calciatore davanti a me mi aiuta a trovare lo spazio da attaccare», spiega Simeone. «Se a uno come Kvara dai la palla tra i piedi, ti risolve i problemi e mi aiuta tantissimo». Effettivamente se Kvara si accende gira tutto il Napoli gira meglio. E Simeone strizza l'occhio già alla prossima gara, ovvero quella contro il Milan. Un anno fa, nella stagione dello scudetto, il gol del Cholito fu decisivo per aggiudicarsi la sfida di San Siro. «Il gol vittoria a Milano dell'anno scorso per me è stato molto importante e sono contento di quello che ho fatto, ma sarà questa volta sarà una sfida importante per continuare sulla strada che abbiamo intrapreso». Senza Osimhen - che sarà impegnato per tutta la settimana ancora con la coppa d'Africa - tocca ancora a Simeone guidare l'attacco.

Victor Osimhen è alla ricerca del secondo gol in coppa con la Nigeria. Ha segnato solo all'esordio contro la Guinea e ora ha messo nel mirino il Sudafrica in vista della semifinale di mercoledì sera (ore 18). Ultimo passo prima della finalissima in programma domenica prossima, la serata che Osimhen e la sua Nigeria attendono da tempo. Sono partiti per la Costa d'Avorio con il peso dei grandi favoriti e ora che l'obiettivo si avvicina, cresce anche la pressione. Non per Victor che invece è il leader della sua nazionale. Ha vinto lo scudetto con il Napoli lo scorso anno e ha trasferito la mentalità vincente anche nello spogliatoio della sua nazionale. Vuole salire sul tetto del suo continente anche con la Nigeria, nell'anno in cui ha già vinto anche il pallone d'oro africano. Merito della grande stagione scorsa con la maglia del Napoli, quando oltre allo scudetto è anche stato il capocannoniere della serie A. In coppa d'Africa lo aspettavano tutti come uomo da battere, ma al momento il suo contributo - preziosissimo - è arrivato soprattutto in fase di costruzione e non in quello di realizzazione. È lui il regista offensivo della Nigeria: non segna ma fa segnare. Merito dei suoi movimenti, di quelle giocate preziose che soprattutto Lookman sta sfruttando alla perfezione. 

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Il Mattino