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TRENTANOVE GIORNI
I due azzurri, Giorgio Minisini e Mariangela Perrupato, hanno preso l’argento. «L’abbiamo preparata in trentanove giorni - doce lei - perché io mi sono operata di ernia del disco a novembre ed ho ripreso da poco». Nel frattempo Giorgio interpretava questo Adamo nel Paradiso Perduto di Michele Braga con la complicità di una Eva diversa, che era la sua compagna d’oro Manila Flamini. «Sembrava un po’ troppo tecnico, e allora abbiamo spinto sull’artistico - racconta Mariangela - ma forse abbiamo esagerato, e allora abbiamo studiato questa terza versione. Giorgio è bravo: riesce a dividersi fra me e Manila ed essere sempre puntuale con entrambe». Negli allenamenti e nei risultati. La Perrupato dice anche che «qui è la prima volta che presentiamo questo esercizio in pubblico e in gara così importante». In precedenza i due facevano un’altra coppia celeberrima: Romeo e Giulietta.
IL PESO DELLE MEDAGLIE
«Queste medaglie - dice Giorgio Minisini - pesano particolarmente: sono gli anni di sacrifici e di lavoro che abbiamo svolto. Qui eravamo più fluidi e quasi spensierati dopo la semifinale. Certo preparare una così in 39 giorni è difficile, avessimo avuto un anno come gli altri magari avremmo ottenuto anche di più».
SALVATAGGIO IN MARE
Giorgio torna anche sull’Urlo da Lampedusa e sulle polemiche che hanno seguito il giorno dell’oro: «Ci hanno strumentalizzato, l’oro ha dato un bel riflesso all’immagine di tutti. Ma noi non volevamo niente di questo: volevamo solo rappresentare una realtà, la realtà dei rifugiati che muoiono in mare. Ci sentiamo atleti della Federazione Italiana Nuoto, e il compito del salvamento è compito di tutti noi. Con il Paradiso Perduto abbiamo toccato altre corde della realtà umana, quelle della coppia. E abbiamo messo un impegno più artistico e che richiedeva una forte intensità emotiva».
I GIUDICI
Curiosità: il nuoto sincronizzato, che da oggi vogliono chiamare artistico per decreto della Fina, si è uniformato ai tuffi. Per la finale sono stati sostituiti i giudici italiano, russo e americano, cioè dei tre Paesi indiziati di podio. Così stavolta papà Minisini non ha potuto dare giudizi: cancellato il conflitto d’interesse latente.
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Il Mattino