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Sembrava «one of those nights», come dicono gli americani. Una di quelle notti, quelle in cui tutto sembra possibile. In una serata (e una nottata, anche negli Usa) magica Jannik Sinner sfiora la semifinale degli Us Open, superato in cinque set (e oltre cinque ore) dal rivale del presente e del futuro Alcaraz in un incontro che è lo spot perfetto del tennis che sarà. Perché i due giovanissimi danno spettacolo davanti ai coraggiosi americani che resistono in una partita cominciata alle 3 e mezza in Italia e terminata alle 9 (quando in America erano le 3 del mattino). Cinque i set in una battaglia epica da quattro ore e mezza: 3-6, 7-6, 7-6, 5-7, 3-6 i parziali di un match destinato a entrare nella storia. Alla fine la spunta lo spagnolo, con Sinner che avrebbe l'occasione per chiudere il match nel quarto set ma subisce il break in un game in cui ha a disposizione un match point. Alcaraz in semifinale troverà il padrone di casa Tiafoe, che sulla sua strada ha già eliminato Nadal e Rublev.
Sinner: farà male per un bel po'
«Ho avuto delle sconfitte difficili, di sicuro, ma questa è in cima alla lista. Penso che farà male per un bel po'». Parola di Jannik Sinner dopo il match maratona (5 ore e 15 minuti) perso questa mattina nei quarti di finale agli Us Open di tennis contro il baby fenomeno spagnolo Carlos Alcaraz. «Domani, o oggi (la conferenza stampa è iniziata alle 3:10, ndr), mi alzerò e cercherò di dimenticare i lati cattivi per ricordare solo quelli buoni.
Il Mattino