Sirigu si prende subito il Napoli: lunedì potrebbe giocare a Verona

Sirigu si prende subito il Napoli: lunedì potrebbe giocare a Verona
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Inviato a Castel Volturno

L'accento. Si dice Sìrigu e non Sirìgu. È la prima «i» che definisce la pronuncia. Salvatore Sìrigu si presenta in punta di piedi: lo abbraccia, per primo, proprio Alex Meret, suo compagno di panchina nella Nazionale. In quell'abbraccio c'è anche un passaggio del testimone, ma per il portiere friulano forse persino una liberazione. Destini che si incrociano da sempre, quelli di Sirigu e Meret: campione d'Europa con l'Italia, con il sardo che almeno un minuto simbolico in campo lo ha fatto (con il Galles).

Secondo molti doveva essere questa la coppia del Napoli: il vecchio (calcisticamente parlando) e il giovane. Ma alla fine non sarà così: perché il giovane andrà via. Non ce la fa più a vivere sul filo del rasoio, pensando che a ogni errore il baratro si possa spalancare sotto i piedi. E a Verona giocherà Sirigu perché tanto a un portiere bastano poche ore per prendere le cose in mano. Non è una favola a lieto fine, quella di Meret: non ha voluto neppure rinnovare, sta sbattendo i piedi e adesso vuole andarsene e pure alla svelta. Ma dove? Lo Spezia ha chiuso con Dragowski e lui rischia di restare con il cerino in mano. Giochi chiusi, perché il Napoli ne vuole un altro di portiere, non si ferma a Sirigu. E non sarà Meret. Il piano è cambiato, come succede spesso con il mercato dove le certezze del mattino fanno a pugni con quelle del pomeriggio.

Un peccato che con Meret finisca così. Venti giorni per preparare il rinnovo a giugno, De Laurentiis si era convinto che il futuro passasse per le sue giovani mani. Non andrà così. Ora il Napoli attende un segnale dal Chelsea o dal Psg: ormai è tutto chiaro. Navas o Kepa, Kepa o Navas. Da qui non si scappa. Uno dei due sarà il titolare del prossimo anno. Intanto arriva Sirigu, primo nome nella lista, la sua prima apparizione è a metà giugno. È rimasto lì, in un angolo, in attesa del momento giusto: 1 anno di contratto, poi si vedrà. Compirà 36 anni a gennaio, non sono tantissimi per un portiere. Che ne ha viste tante, nella sua vita.

Con il Psg per tre volte si è arrampicato ai quarti di finale di Champions League, poi il ritorno in Italia, con il Torino e lo scorso anno al Genoa. Ultima gara in campo, proprio al Maradona. Sirigu ha 28 presenze con l'Italia, ma le convocazioni sono state circa 123, quasi sempre vice di Buffon e poi per un po' anche di Donnarumma. Da Euro2012 ha preso parte a tutte le avventure azzurre, al fianco di Prandelli, Conte, Ventura e poi anche di Mancini. Ieri Sirigu si è allenato e poi si è fermato a parlare con Spalletti: il portiere sardo non si è mai fermato da quando si è svincolato dal Genoa, ha preso un preparatore e ha continuato a lavorare. È pronto per il suo esordio, toccherà a lui. A meno che nelle prossime ore non arrivi Navas o Kepa.
 

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Il Mattino