Spalletti, gli applausi e i cori segno di eterna gratitudine

Il tecnico dello scudetto e quella nostalgia per l'azzurro che già affiora

Luciano Spalletti ha riportato lo scudetto a Napoli
La nostalgia per la panchina azzurra, per lo spogliatoio di Castel Volturno e soprattutto per il popolo del Maradona già affiora. Luciano Spalletti è tornato nello...

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La nostalgia per la panchina azzurra, per lo spogliatoio di Castel Volturno e soprattutto per il popolo del Maradona già affiora. Luciano Spalletti è tornato nello stadio - il suo stadio - a 17 giorni dalla festa scudetto per godersi non soltanto il concerto dei Coldplay ma anche l'abbraccio, l'ennesimo, della città. Pianse sul palco di piazza Plebiscito il 3 giugno, quando Gigi D'Alessio lo invitò per un saluto al pubblico, e anche l'altra sera avrà avuto il groppo in gola sentendo i cori dei tifosi, quel “Sarò con te” che aveva voluto far stampare sulle casacche di allenamento arrivando due anni fa per dare la scossa alla squadra e alla tifoseria, depresse dopo il mancato raggiungimento dell'obiettivo Champions.

È vero, ci è stato detto - e sarà certamente la verità - che è stato Spalletti a decidere di interrompere il sodalizio con De Laurentiis, di prendersi un anno di riposo da trascorrere tra la casa di Milano e la tenuta in Toscana per godersi la famiglia dopo una straordinaria gioia costruita con uno sforzo immane. Però il distacco non è semplice. Luciano qui si sente tra amici. Non soltanto quelli che lo hanno accompagnato allo stadio per assistere al concerto, ma soprattutto quelli che incrocia quando attraversa la città, la sua città. 

Chissà, forse Spalletti già avverte il rimpianto per aver preso questa decisione o un giorno lo proverà. Perché non può restare insensibile a tanto calore. Sarà un amico di Napoli e dei napoletani, certamente non un'ombra per Garcia e continuerà a tifare con passione per questi ragazzi, i suoi ragazzi con cui ha realizzato un sogno. De Laurentiis magari insisterà e lancerà altre frecciate e il suo erede continuerà a non citarlo, come è accaduto nella conferenza a Capodimonte. Ma poco conta. Luciano sa che per lui le porte di Napoli saranno sempre aperte.

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Il Mattino