Spalletti via da Napoli, Ottavio Bianchi: «Devono esserci motivi seri»

«Peccato non dare continuità a questo lavoro ma è meglio comunque non forzare»

Luciano Spalletti
Vincere e andare via. Uno dei primi a farlo fu Ottavio Bianchi dopo la Coppa Uefa. Per lui, tecnicamente, era scattato l'esonero nella primavera dell'89 ma il tecnico del...

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Vincere e andare via. Uno dei primi a farlo fu Ottavio Bianchi dopo la Coppa Uefa. Per lui, tecnicamente, era scattato l'esonero nella primavera dell'89 ma il tecnico del primo scudetto aveva deciso di chiudere il ciclo. «Spalletti, però, è rimasto soltanto due anni a Napoli, io invece ero stato seduto in panchina quattro stagioni», ha ricordato Bianchi ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli.

Si è dichiarato sorpreso per l'epilogo di questo rapporto: «Lasciare il Napoli in questa situazione, dopo un risultato così importante... C'è qualcosa che non capisco. Il Napoli in questa stagione è stato esaltante, gli è sfuggita soltanto la Champions e sono sicuro che avrebbe potuto giocarsela: Guardiola sarà contento di non averlo trovato sul proprio cammino. Sono cose che mi sembrano già viste, però nella questione non vorrei troppo addentrarmi perché bisogna averla vissuta dall'interno. Rilevo, comunque, che come al solito manca pragmatismo nella gestione delle situazioni. Se Spalletti decide di interrompere questo percorso, devono esserci motivi seri. Peccato che non si continui ma sotto certo aspetti è meglio così. Il calcio è bello perché è un gioco di squadra e nella squadra tutte le componenti devono lottare per raggiungere lo stesso risultato. Se questo non accade, metaforicamente rischi per un raffreddore di andare in ospedale». 

Quali potrebbero essere stati i problemi per Spalletti? «Ripeto: bisogna viverle dal di dentro queste situazioni. Quanto a me, ho sempre vissuto in ambienti dove ci sono stati problemi. Soltanto a Como non fu così, perché allenavo un gruppo di giovanissimi calciatori». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino