Studio Senese Cesport, la favola gialloblu si conferma in serie A2

Studio Senese Cesport
Chiamatele coincidenze. Consideratele casualità. Nel giorno del trigesimo del compianto Lucio Cirino Pomicino, attento osservatore della pallanuoto e delle sue complesse...

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Chiamatele coincidenze. Consideratele casualità. Nel giorno del trigesimo del compianto Lucio Cirino Pomicino, attento osservatore della pallanuoto e delle sue complesse dinamiche, come aveva pronosticato alla conferenza stampa di presentazione all’Ondina Club la storica firma de Il Mattino, la Studio Senese Cesport raggiunge l’obiettivo stagionale. «E il tribolar m’è dolce in questa piscina». Fine dei playout alla Mompiano, dove i gialloblu chiudono definitivamente la serie sul 2-0 e salutano un’annata decisamente particolare. Ultimo atto il 9-7 contro il Brescia Waterpolo e, per il terzo anno consecutivo, permanenza in serie A2. «Se crescere è difficile, confermarsi lo è ancora di più: e così, dopo ventiquattro battaglie in cui ne abbiamo viste di tutti i colori, possiamo urlare di gioia: ci siamo e ci saremo, contro tutto e tutti, dimostrando ancora una volta, in acqua e non in altre sedi, di essere squadra da serie A», dichiara fiero il presidente Giuseppe Esposito, commentando l’impresa realizzata dalle sue calottine.


«Cesport piccola realtà che non ha paura di crescere e misurarsi con quelle società più grandi. Siamo l’unico club cittadino a non gestire un impianto di proprietà. Al di là delle criticità che abbiamo riscontrato e dei costi da noi sostenuti, siamo stati tenaci nel perseguire il nostro scopo: ci siamo salvati all’ultimo respiro, anche se questi playout non li meritavamo ma ci sono serviti come esperienza», prosegue il patron vomerese, che riserva ringraziamenti diffusi. «L’aiuto di ognuno è stato fondamentale, per andare avanti. Ringrazio di cuore i miei atleti, da capitan Buonocore a tutti i ragazzi e mister Iacovelli e Fabrizio Rossi per la prima parte. Nonostante il cammino non sia stato privo di ostacoli, ho sempre creduto nella forza del gruppo, consapevole dell’immenso valore agonistico e umano del roster a disposizione. Grazie ai collaboratori e dirigenti per il loro indispensabile contributo, senza il quale la Cesport non sarebbe riuscita ad affrontare il campionato. Ringrazio, infine, gli sponsor, in primis, la Studio Senese Group, per aver creduto nel nostro ambizioso progetto».

Mai è mancato l’apporto del caloroso pubblico, «particolarmente presente anche nelle trasferte forzate a Casoria, dovute alla chiusura prolungata della Scandone». Un team familiare, senza un circolo alle spalle, che aggrega in nome dello sport e di una disciplina, la pallanuoto, bella quanto faticosa. «Ringrazio la mia famiglia, e nello specifico mia moglie Valeria, per sostenermi ogni giorno in questa mia passione». E poi una puntura di spillo, che suona come una liberazione. «Ringrazio soprattutto chi ha goduto delle nostre immeritate sconfitte durante l’anno, perché non sarebbe stato così bello per la Cesport raggiungere l’obiettivo stagionale». Innegabile la gioia del capitano Fabrizio Buonocore, valore aggiunto per serietà e capacità, al pari dei «senatori» con Gigi Di Costanzo, Carlo Simonetti, Pasquale Turiello, Giacomo Saviano. «È stata una stagione difficile ma alla fine ce l’abbiamo fatta.
Potevamo salvarci prima, ma per come si era messa la classifica, abbiamo rischiato la retrocessione. Siamo stati bravi a compattarci nel momento clou. Conquistare il terzultimo posto è stato importante. Fa molto piacere essere parte della famiglia gialloblu, se si considera quanto di encomiabile riesce a mettere in campo la Cesport con le sue attività per i giovani, pur non disponendo di un impianto sportivo», rileva il figlio d’arte e difensore numero 2.


«Sudore e merito. Porteremo nel cuore questa esperienza. Un ringraziamento dovuto va al presidente Esposito, che in ogni trasferta è stato con noi a soffrire in silenzio e al nostro dirigente Francesco Corcione», conclude Paolo Iacovelli. Missione compiuta. La favola Studio Senese Cesport si riconferma motivo d’orgoglio per Napoli.
 
 
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Il Mattino