Superlega, nessun procedimento: finale (scontato) ​a tarallucci e vino

Superlega, nessun procedimento: finale (scontato) a tarallucci e vino
«Procedimento nullo, come se non fosse mai stato aperto». Nella notte, come se vi fosse qualcosa da nascondere o di  cui vergognarsi, l'Uefa ha reso noto...

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«Procedimento nullo, come se non fosse mai stato aperto». Nella notte, come se vi fosse qualcosa da nascondere o di  cui vergognarsi, l'Uefa ha reso noto che la sua Corte d'appello ha cancellato i procedimenti a carico di Juventus, Barcellona e Real Madrid, i tre club ancora rimasti nella Superlega. Hanno vinto Agnelli, Laporta e Perez - i presidenti dei tre club - forti anche dell'appoggio del tribunale di Madrid. Non vi saranno sanzioni, né penalizzazioni. In primavera, dopo l'esplosione del caso, i club inglesi e altri due club italiani (Inter e Milan) avevano fatto frettolosamente marcia indietro, quelli della Premier addirittura dietro sollecitazione del capo del governo Johnson.

Il presidente dell'Uefa, Ceferin, aveva minacciato sanzioni (e ritorsioni) di ogni genere ma niente è accaduto, anche perché la confederazione europea ha temuto provvedimenti da parte dei giudici di Madrid. E l'unico comportamento responsabile e coerente è stato quello del capo della Liga spagnola, Tebas, che non ha spostato i paletti finanziari imposti al Barcellona, di fatto obbligandolo a non rinnovare il contratto con Messi.

Si chiude una bruttissima pagina, l'ennesima, con la conferma che nel calcio continua a vincere l'arroganza. Il rispetto delle regole non c'è e, comunque, vi sono sempre escamotage contabili. E Ceferin, quando minacciava fuoco e fiamme contro l'amico Agnelli e i due club spagnoli, già sapeva che sarebbe finita così: a tarallucci e vino. Il discorso riguarda anche il calcio italiano, non solo quello europeo. Pochi giorni fa il presidente italo-americano della Fiorentina, Commisso, ha attaccato frontalmente Inter e Juve su bilanci “aggiustati”, attraverso le plusvalenze, e stipendi non pagati. Non si sono avute risposte dai club messi sotto accusa. Comprensibile. Meno il silenzio della Figc, soprattutto dopo la conclusione di un campionato vinto da una società davvero inguaiata come l'Inter.

E' un bene che, almeno per ora, al vertice del campionato vi sia una squadra come il Napoli, che ha da sempre i bilanci a posto e ha un presidente come De Laurentiis che non ha fatto tagli su organico e stipendi per consentire al suo nuovo allenatore Spalletti di giocarsela per il posto in Champions. E si è aperta una prospettiva meravigliosa dopo sei giornate. Questo resta il bello del calcio.

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Il Mattino