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A metà degli anni 90 Pino Taglialatela era il supereroe dei napoletani. A difesa dei palli della porta azzurra, senza macchia e senza paura. Ecco perché non ha impiegato troppo tempo a essere soprannominato Pino Batman Taglialatela (copyright di Raffaele Auriemma). A distanza di anni è ancora quello il suo nome d'arte, al punto tale che anche per cercarlo su Instagram basta digitare «Pino Bat». «Tanti portieri sono accostati ai supereroi», racconta Taglialatela. «Zenga all'Uomo Ragno, Buffon a Superman e io a Batman. È una cosa molto bella, che ci rende orgogliosi». Peccato che adesso il suo sia diventato un vero e proprio caso legale.
«La DC Comics ha contattato l'agenzia grafica che cura il mio marchio e ha chiesto loro di rimuoverlo». La DC Comics è la società americana che detiene i diritti del marchio di Batman - quel Batman - e adesso si è accorta anche di Taglialatela. «Ci hanno mandato centinaia di immagini e loghi di Batman diversi per farci capire quanti ne hanno depositati negli anni».
Tutto nasce dalla stagione sportiva 95-96. «Quando avevamo pensato insieme al marchio Lotto di realizzare una maglia stilizzata che ricordasse Batman. Una maglia che non è stata mai messa in vendita, ma che era diventata cult tra amici e calciatori che me la chiedevano praticamente in ogni partita» . Racconta ancora Taglialatela con un pizzico di nostalgia. «Ecco perché sono molto affezionato al marchio, fa parte della mia carriera. Ecco perché avrei voluto riportarle in vita oggi. Ma ora l'opposizione da parte della DC Comics ha bloccato tutto. Il rimpianto è legato proprio al passato: all'epoca non era registrato nulla, magari l'avessimo fatto non ci sarebbero stati problemi».
Ma intanto resta quel nome suoi social: «Pino Bat». «No, quello non lo cambio e non lo tolgo. E continuerò anche a postare le foto con le maglie da giocato di quella stagione. Quel logo è stato un'idea nostra: riporta a Batman ma anche l'alabarda spaziale di Goldrake, personaggio dei fumetti del quale ero un grande fan. Spero che non mi dicano nulla per Pino Bat, a loro interessa solo che non registriamo il logo. Avranno pensato che volevamo entrare nel business. Ma non è così. Vuol dire che adesso quelle poche maglie del 95 acquisteranno ancora più valore».
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