Non solo la politica, i migranti in Italia interessano anche il mondo dello sport, veicolo primario per la coesione sociale e strumento per un presente migliore. Questa la...
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Protagonisti dell’evento quattro team della penisola che hanno portato nello sport italiano la loro esperienza di integrazione. «Lavoriamo con tante difficoltà, ma ormai siamo radicati nel territorio. Tutti ci conoscono e riconoscono, fanno il tifo per noi. C’è un collegamento tra noi e e la comunità africana a Castel Volturno, le famiglie sanno che possono affidarci i loro figli» le parole di Massimo Antonelli, ex stella del basket italiano ed oggi a capo del progetto TAM TAM Basketball che da anni porta avanti i sogni cestistici dei ragazzini africani che vivono sul litorale dominio campano. Immancabile la presenza di Francesco Fasano, membro di AfroNapoli United, forse l’esempio più fulgido di sport e integrazione nel Sud d’Italia. «Operiamo da tanti anni, abbiamo raggiunto importanti obiettivi anche dal punto di vista sportivo ed ora daremo attenzione anche al calcio femminile. Il progetto iniziale si è allargato, la nostra famiglia non prevede solo migranti ma anche tanti ragazzi napoletani a cui trasferiamo i nostri valori».
Grande sorpresa degli operatori internazionali anche per le attività portate avanti dalle altre due compagini presenti, le due squadre di Rugby “Tre Rose Rugby” di Casale Monferrato e “Zona Orientale Rugby” di Salerno. Presente insieme a loro il Prof. Gianluca Arnesano (Docente di Digital Marketing - UniParthenope; Social Media Management e Web Analytic alla Lumsa – Roma; Communication Director TEDX Roma), con un interessante studio sulle reazioni della “rete” per un tema caldo come quello dell’integrazione ed immigrazione. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino