«Se immaginavo che Higuain avrebbe battuto il record di papà? I record sono fatti per esser battuti, si battono sempre, a volte durano qualche anno, a volte 66 anni,...
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Higuain ha segnato in questa stagione 36 reti, contro le 35 di Nordahl. Un altro giocatore svedese avrebbe potuto battere questo record, Zlatan Ibrahimovic. «Se avessi preferito che fosse Ibra a battere questo record? Non siamo molto nazionalisti in Svezia, ma fosse stato uno svedese sarebbe stata una cosa meravigliosa». «Dopo Ibra c'è qualcuno in Svezia? Per il momento c'è lui, poi niente, poi niente e poi una generazione giovane». Secondo il figlio di Nordahl, il padre e Higuain si somigliano sotto alcuni aspetti. «Hanno una cosa in comune, trovarsi al posto giusto al momento giusto, dentro l'area di rigore. Sanno immaginare dove arriva la palla e tirare bene con tutti e due i piedi e d'istinto. Hanno l'istinto di saper controllare il tiro e sapere dove sta la porta». Poi sul record aggiunge: «Higuain è vero che ha saltato tre partite ma papà non tirava i rigori...».
Sulla posizione di Gunnar nel calcio di oggi il figlio è chiaro: «il suo ruolo oggi sarebbe stato dentro l'area di rigore, papà era forte dieci metri dietro l'area di rigore, era molto veloce sui 10-15 metri e proteggeva la palla magnificamente, aveva un buon controllo del suo corpo. Mi ricorda un pò Torres per la potenza, ma non quello di oggi ma quello di 5-6 anni fa». Secondo Thomas Nordahl, Higuain è tra i migliori attaccanti del mondo. «Ogni epoca ha i suoi grandi giocatori, lui è tra i più grandi attaccanti del mondo, poi le preferenze sono personali, ma ci sono Cristiano Ronaldo, Messi, Suarez, Ibra e Higuain è tra i 5-6 più forti al mondo». Ma anche i grandi giocatori di un tempo avrebbero potuto giocare oggi. «Tutto il mondo è in progresso e anche il calcio, ma i grandi giocatori di un tempo avrebbero giocato anche oggi, anche se le squadre sono più complete e al tempo di papà c'era il famoso 'catenacciò italiano...».
Thomas Nordahl, ex allenatore di calcio ed ex calciatore svedese, fa oggi il giornalista. «Sono cresciuto a Milano e a Roma ed ho un grande ricordo dell'Italia, vengo spesso e come giornalista e seguo il calcio italiano per la tv svedese.
Il Mattino