Tommaso Negri, la fine della storia d'amore con il Posillipo

Tommi Negri
Fine di un amore. E’ il momento dei saluti. Tommaso Negri e il Posillipo, le strade si dividono. Si affida a Facebook, per rendere noto il suo pensiero e la volontà...

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Fine di un amore. E’ il momento dei saluti. Tommaso Negri e il Posillipo, le strade si dividono. Si affida a Facebook, per rendere noto il suo pensiero e la volontà di manifestare la sua decisione.


«È difficile trovare le parole giuste, per riassumere 14 anni insieme in un semplice post. Durante questi anni il Circolo è stato la mia vita, dandomi la possibilità di crescere come giocatore e soprattutto come uomo», spiega il portiere nato a Genova, classe 1986, vero leader e trascinatore indiscusso.

Numero 13 e calottina rossa. Inconfondibile nelle uscite e nel guidare la difesa. «Non sarò mai in grado di trasformare in parole l'amore che ho provato per i nostri colori e per questa città, il sostegno che mi avete sempre dimostrato, sia a livello personale che di squadra: è stato stupendo», ammette il Goldrake clorato.

Ripercorre quanto vissuto. «Sono arrivato ragazzino a Napoli 14 anni fa, pieno di dubbi e incertezze, me ne vado, sentendomi un vero «figlio del Vesuvio».

Appartenenza. «Nel corso di tutti questi anni sono stato consapevole di ciò che significasse giocare per il Posillipo, dando sempre il massimo durante le partite, per cercare di raggiungere i nostri obiettivi».

2015, sulla vetta d’Europa e Napoli capitale. «Mi porterò per sempre dentro il cuore la conquista dell'Euro Cup, davanti a migliaia di tifosi, in una serata magica, in cui il mio cognome si è legato in maniera indissolubile con la gloriosa storia del nostro Posillipo». Straordinario protagonista non solo nelle finali continentali.

Stile. «Ho sempre pensato, che, quando avrei lasciato, l'avrei fatto nei modi e nei tempi più opportuni. Quel momento è arrivato. Ero consapevole che prima o poi, in questa storia d'amore, si dovesse arrivare a scrivere la parola fine. Forse non ero pronto a farlo in questa maniera, senza neppure avere la possibilità di salutarvi ed abbracciarvi ad uno ad uno dopo una partita nella nostra Scandone, ma il destino, si sa, a volte è beffardo».

Legami. «Per il Posillipo, insieme ai miei compagni, ci sono sempre stato e mi sento di aver dato tutto quello che avevo, sia con il sole che con la tempesta. Non ci siamo mai tirati indietro davanti a nulla, anche quando tutto sembrava perso, adattandomi e adattandoci, anno dopo anno, a quelli che erano i nuovi obiettivi: questo è quello che mi avete trasmesso, questo è il vero spirito rossoverde ed è per questo che non ho alcun rimpianto».

Addio. «Ora però è il momento di salutarci e, prima di farlo, vorrei ringraziare tutti i miei compagni, i dirigenti, gli allenatori, i preparatori e i presidenti, che in questi anni sono stati al mio fianco. Restare così a lungo qui è stato merito vostro, spero di essere stato sempre all'altezza», conclude Negri.


Dichiarazione d’amore. «A Napoli lascio un pezzo del mio cuore, resterò posillipino per sempre». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino