TORINO – Ha vinto il Toro, non capitava da 20 anni, però ha perso il calcio. Scintille e partita avvincente in campo, violenza inaudite sugli spalti e fuori dall’Olimpico. Un...
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Prima del fischio d’inizio sono stati lanciati fumogeni e petardi da una parte e dell’altra dello stadio in un clima surreale. Una bomba carta lanciata dallo spicchio occupato dagli ultras della Juve ha colpito un gruppo di sostenitori granata nella curva Primavera. Bollettino di guerra: 10 feriti, di cui 1 grave in codice rosso in ospedale. Furibondo Beppe Marotta: «Si è trattato di un fatto deplorevole, di grave violenza, frutto del linguaggio di alcuni editoriali che ci hanno tacciati per ladri». Amareggiato anche il ds granata, Gianluca Petrachi: «Malcostume italiano. Doveva essere una festa di sport». Le domande: chi li ha fatti entrare? Perché sono stati elusi i controlli?
Meglio pensare alla partita. Allegri ha presentato il 4-3-2-1 con nel ritorno di Coppa Italia al Franchi con Tevez in panchina. La mossa ha dato i suoi frutti e messo in difficoltà i granata, che non riuscivano a fermare le incursioni di Pereyra. Il gol però è arrivato su punizione. Fallo di Gazzi su Matri. Pirlo non ha fallito dalla sua zolla. Uno a zero. Ed Olimpico ammutolito. Il Toro ha provato a fare qualcosa, qualche secondo prima dell’intervallo ha trovato il jolly: azione di Quagliarella, palla in mezzo, difesa bianconera ferma, poi ha fatto tutto Darmian, stop a seguire e destro imparabile per Buffon, che non prendeva un gol dalla sfida contro la Roma. Un gol per parte e tutto di nuovo in equilibrio.
Nella ripresa subito emozioni: palo di Pirlo, ancora su punizione. Gol sfiorato, gol subito. Discesa di Darmian, assist per Quagliarella che l’ha messa al spalle di Buffon e non ha esultato. Risultato ribaltato ed Olimpico in delirio. Girandola di cambi. Dentro pure Tevez. Juve all’arrembaggio alla ricerca del pareggio. Matri ha colpito un paio di legni. Padelli si è esaltato su Sturaro. Il forcing finale non ha prodotto più nulla. Ha vinto il Toro. Epilogo a sorpresa di una giornata surreale.
LA CRONACA
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Il Mattino