«Troverò il nuovo Totti, me lo sono imposto». Francesco Totti si è prefissato un nuovo obiettivo con la società di scouting che ha...
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DOPO L’ADDIO
Dopo l’addio alla Roma, Totti si è trovato davanti decine di proposte per continuare a giocare a calcio, ma ha preferito rispondere “no” dedicanda la sua carriera solo alla Roma: «Mi hanno chiamato da America ed Emirati Arabi. In Italia mi ha chiamato la Sampdoria che mi voleva a tutti i costi, Ferrero aveva un debole per me e avrebbe fatto qualsiasi cosa per farmi giocare lì. Rispetto quello che ha fatto De Rossi perché ognuno è libero di fare le sue scelte. Io avrei voluto continuare perché mi sentivo di dare qualcosa in più sapendo che il campionato era diverso da quello italiano. Alla fine, però, un anno o due non mi sarebbe cambiato nulla perché la mia scelta di vita era indossare una sola maglia per tutta la carriera».
LA NAZIONALE
C’è il tempo anche per un aneddoto sulla Nazionale che lo ha fatto diventare campione del mondo nel 2006 dopo un gravissimo infortunio che lo avrebbe potuto escludere dal Mondiale in Germania: «La decisione di lasciarla era già presa prima che mi facessi male. Ogni anno facevo 50/60 partite e siccome avevo un problema alla schiena ho dovuto mettere da parte qualcosa. Non potevo farlo con la Roma perché è grazie a lei che sono andato in azzurro».
SIMONE INZAGHI
Con Simone ho un bellissimo rapporto, abbiamo giocato in Nazionale, condividiamo tanti amici, posso dire che è uno degli allenatori più forti in Serie A. La Lazio? Sarei stato contento se avesse allenato un’altra squadra. Da tifoso romanista spero che si possano fermare il prima possibile. Sono annate in cui ti dice molto bene, in questo momento non gli si può dire nulla. Spero ci possa essere un black-out il prima possibile.
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Il Mattino