Europei di scherma U17 trionfali: sul podio Memoli, Gallo e Marciano

I medagliati azzurri
Oro per la salernitana Claudia Memoli, argento per il concittadino Michele Gallo e il napoletano Giorgio Marciano. Continuano alla grande per la regione i campionati europei...

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Oro per la salernitana Claudia Memoli, argento per il concittadino Michele Gallo e il napoletano Giorgio Marciano. Continuano alla grande per la regione i campionati europei cadetti (Under 17) di scherma in svolgimento a Sochi, in Russia. Nella gara a squadre di fioretto femminile under17. Un trionfo, insomma, per gli azzurri e per la Campania. L’Inno di Mameli risuona in onore delle fiorettiste cadette, sotto gli occhi del loro “mito”, il capo della delegazione italiana Valentina Vezzali. La medaglia d’oro è merito del quartetto composto da Claudia Memoli, Martina Favaretto, Eleonora Berno e Lucia Tortelotti, che hanno conquistato il titolo al termine della finale contro le padrone di casa della Russia, vinta con il netto punteggio di 45-36. In precedenza la squadra azzurra aveva sconfitto ai quarti la Slovacchia con un secco 45-16 e poi, per 45-18, la Lettonia in semifinale. Una cavalcata inarrestabile, dunque, per l’Italia del fioretto rosa, e un bis da favola per Claudia Memoli, allieva del maestro Marco Autuori, vera mattatrice di questi Europei di Sochi con due medaglie in tre giorni.


È suo concittadino e tesserato Club Scherma Salerno anche Michele Gallo, che ha trascinato la squadra di sciabola maschile a uno splendido argento. Nel quartetto degli sciabolatori azzurri prevaleva l’accento campano, visto che con il salernitano Gallo, allievo del maestro Antonio Serra, c’era anche il partenopeo Giorgio Marciano, della Champ Napoli del maestro Gigi Tarantino, che ha guidato a fondo pedana il team Italia completato da Alberto Nigri e Lorenzo Ottaviani.


Gli azzurri hanno esordito superando agli ottavi l’Islanda per 45-10, proseguendo poi piegando per 45-32 la Turchia ai quarti. In semifinale, contro la coriacea Russia, la squadra italiana è stata capace di recuperare un largo passivo, sino a concludere con il punteggio di 45-43 una rimonta capolavoro. In finale è poi arrivata la sconfitta per 45-40 contro l’Ungheria, che comunque non cancella una grande prestazione né tantomeno il valore di una meritatissima medaglia per Gallo, Marciano e compagni.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino