Coppa Italia di spada, trionfo del Club Schermistico Partenopeo

Club Schermistico Partenopeo (foto Trifiletti / Bizzi)
In vetta e al comando. Sul tetto d’Italia e sul gradino più alto del podio. Nell’eterna sfida economica e calcistica tra Nord e Sud, nella contrapposizione...

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In vetta e al comando. Sul tetto d’Italia e sul gradino più alto del podio. Nell’eterna sfida economica e calcistica tra Nord e Sud, nella contrapposizione perenne tra Milano e Napoli, prevale in pedana il Club Schermistico Partenopeo, vincitore della Coppa Italia a squadre per società civili. Si parla napoletano alla Festa della Scherma 2018, evento organizzato dalla FIS, a Gardone Riviera. Nell'affascinante scenario di Villa Alba, sotto lo sguardo attento del presidente federale Giorgio Scarso, trionfa il quartetto degli spadisti allenato da Carmine Carpenito (nelle foto di Trifiletti/Bizzi). Fabrizio Citro (classe’92) e Riccardo Barionovi (’95), zoccolo duro della compagine ed entrambi artefici della promozione nella massima serie, Vittorio Amendola (’94) e Gennaro Maria Vitelli (’98) si sono imposti in finale 45-42 sul Piccolo Teatro Milano, team scudettato negli ultimi due anni consecutivi e detentore della Coppa Italia nel 2017. «Gara molto impegnativa contro avversari forti: match davvero complicato. Siamo partiti bene, acquisendo un buon margine. Nel periodo centrale, però, siamo stati recuperati e superati. Infine abili a risalire la china e a portare il risultato a casa. Gestite al meglio le due stoccate di vantaggio», racconta il tecnico Carpenito, soddisfatto della prova convincente dei suoi ragazzi.

 

Battuti rivali quotati, guidati da Michele Niggeler, atleta svizzero campione del mondo in carica assoluto, Andrea Cipriani, Samuele Rivolta, Michele Dell’Oro. «Risultato storico che conferisce un impressionante prestigio», dichiara entusiasta Carpenito, ricordando che il Club Schermistico Partenopeo è la prima società campana ad aver conquistato il trofeo, miglior club giovanile per titoli, al quinto anno in serie A1. Dal duplice significato la preziosa vittoria conseguita, che consente l’accesso alla Coppa Europa, ovvero la possibilità di disputare la Champions League della scherma, il campionato continentale per club. Comprensibile intuire il destinatario della (auto)dedica. «Veniamo da anni di sofferenza. Nomadi, senza una sede, a gironzolare, elemosinando un posto dove allenarci. Ora si intravede un po’ di luce. Iniziamo col piede giusto questa nuova avventura, avendo, per fortuna, una palestra adeguata all’Istituto Domenico Martuscelli. Tanti i sacrifici che i ragazzi hanno compiuto, decidendo di rimanere con noi». Torna dunque il sereno al Vomero e la scherma napoletana ritrova finalmente casa, dopo l’estenuante vicenda dello stadio Collana, ormai in archivio. «Gli atleti si allenavano in condizioni improbabili senza aiuti da parte di nessuno. Quanto hanno conquistato, è merito delle proprie forze. Siamo rimasti uniti nei momenti difficili», tiene a sottolineare la prova di carattere Carpenito. Contro tutto e tutti. Per aspera ad astra. E’ più bello vincere così. In pedana e non solo.

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Il Mattino