Praticare sport professionistico a 90 anni è impresa impossibile. Non per Carmine Di Vincenzo, napoletano, ex industriale tessile, che ha fermato il tempo gareggiando nelle...
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Di Vincenzo, soprannominato 'O Barone, per i suoi modi garbati e un'innata eleganza, i cavalli li guida, li allena e li alleva. Una piccola scuderia (tre-quattro cavalli) che alimenta da sempre una passione ereditata dal papà. Entrambi addirittura presenziarono all'inaugurazione di Agnano, il 2 giugno 1935. '0 Barone ha la licenza di guida da 65 anni. Ha conosciuto ed è stato amico dei driver che hanno fatto la storia del trotto: da Ugo Bottoni, a Vivaldo e Odoardo Baldi, ad Alessandro Finn, il russo che fuggì dal suo Paese con dieci cavalli e un sacchetto di diamanti regalatigli dallo zar. «Li vendeva uno per volta per sbarcare finché non divenne famoso».
Odoardo Baldi gli fece conoscere anche Vittorio De Sica. «Un vero signore con il quale spesso cenavano a via Veneto parlando solo di cavalli».
La longevità sportiva di 'O Barone non ha segreti: «Mi alleno tutti i giorni portando a spasso i miei cavalli all'aria aperta sulla spiaggia di Licola. L'esercizio fisico, l'impegno mentale e una dieta sana di certo allungano la vita».
Oggi si allenerà come sempre sulla spiaggia ma salirà in sulky anche ad Agnano. Non una corsa vera, ma una festa di compleanno a sorpresa. «Dopo la prima gara della riunione di trotto, prevista per le 15 - spiega Pierluigi D'Angelo, presidente dell'ippodromo - lo inviteremo a salire in sulky e a fare un giro di pista. Il professor Andrea Masella, presidente dei gentlemen, gli consegnerà una targa. Poi taglieremo una torta preparata dagli chef del ristorante delle scuderie. Tutto in diretta su Unire Tv (canale 220 di Sky) perché la sua storia, la sua tenacia sono il miglior spot per l'ippica».
A ritirarsi Di Vincenzo non ci pensa proprio. «Leo Burns, driver americano, vinse la sua ultima corsa a 97 anni. Oggi non c'è più e io sono il driver di trotto meno giovane al mondo. Ecco, se il Signore mi darà la forza vorrei almeno battere il record di Burns».
Di Vincenzo insomma guarda al futuro. Conta molto anche su una bellissima puledra che ha allevato e ha chiamato 'A Baronessa. Potrà correre dalla prossima estate. «Già immagino - dice divertito - lo stupore dei miei amici quando vedranno in pista O Barone' e A Baronessa'».
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Il Mattino