OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Tre settimane fa la conferenza stampa nel corso della quale il presidente Colantonio aprì formalmente ad eventuali acquirenti per la cessione della Turris. Da allora, un paio di contatti, nei fatti però non seguiti da alcun approccio concreto. E così, «preso atto delle ristrette scadenze fissate dalla Figc con la pubblicazione di termini e criteri per il conseguimento delle Licenze Nazionali necessarie all'ammissione ai campionati professionistici 2021-2022», lo stesso Colantonio – oggi – è intervenuto per «fare il punto della situazione e tracciare una linea rispetto ad una impasse societaria che rischia di minare, in partenza, la prossima stagione».
Il presidente ha anzitutto fornito un rapido resoconto degli eventi delle ultime settimane: «Non sono mancati interessamenti alla Turris – riferisce –, anche se non legati al nostro territorio, come magari mi sarei potuto aspettare.
Quindi, un passaggio sulle prossime – imminenti – scadenze in chiave iscrizione. «Già il 31 maggio andranno depositati importanti documenti contabili presso la Covisoc, mentre tra il 21 e il 28 giugno bisognerà essere pronti rispetto a tutti i requisiti economico-organizzativi nonché infrastrutturali per il conseguimento della Licenza Nazionale».
Dunque, il formale avvio della programmazione in vista della prossima stagione. «L'attività amministrativa della società non si è mai fermata nell'interesse di chiunque dovesse guidare la Turris del futuro ma, fatte queste premesse, l’attuale dirigenza da oggi andrà avanti anche nella programmazione del prossimo campionato di C, riservandosi di definire e comunicare, in breve tempo, le scelte tecniche ed il riassetto dell'organigramma societario. E questo non perché, personalmente, cercassi una sorta di legittimazione dalla mancata presentazione di reali acquirenti per restare alla presidenza. Come ho avuto modo di dire in conferenza, non sono né l'uomo dell'ultimo momento né colui che lascerebbe morire la Turris dopo quanto costruito con fatica e soddisfazioni in questi anni. Resto disponibile – conclude Colantonio – ad ascoltare ancora chi avesse argomentazioni veramente concrete da mettere sul tavolo, ma non c’è più tempo da perdere né, del resto, potrei mettere chicchessia nelle condizioni di dover fare poi eventuali corse sul filo dei termini ultimi per l'iscrizione. Questo, semmai, l'ho potuto fare io, col cuore, quattro estati fa. Oggi, la realtà che abbiamo costruito ci impone, in tutto, un approccio da professionisti».
Leggi l'articolo completo suIl Mattino