Scontri ultrà, la condanna della Turris: due arresti e indagini in corso

È di due arrestati, entrambi di Torre del Greco, e sette contusi (tutti tra le forze dell’ordine), il bilancio degli scontri registrati ieri sera, a margine della...

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È di due arrestati, entrambi di Torre del Greco, e sette contusi (tutti tra le forze dell’ordine), il bilancio degli scontri registrati ieri sera, a margine della gara del Liguori fra Turris e Taranto. Un bilancio destinato ad aggravarsi sul piano delle responsabilità, dal momento che è in corso una serrata attività investigativa per la identificazione dei facinorosi che – a volto coperto e armati di bottiglie, pietre e bastoni – hanno attaccato i mezzi dei tifosi ionici scortati in direzione autostrada, ingaggiando poi violenti scontri in piazza Martiri d’Africa.

L’intervento delle forze dell’ordine ha portato all’arresto di due esponenti del tifo corallino. Si tratta di Antonio Perone e Mattia Casciello, entrambi 35enni e con precedenti di polizia, che dovranno adesso rispondere di resistenza, violenza, lesioni a pubblico ufficiale e violazione della legge 401/89 (partecipazione attiva ad episodi di violenza durante una manifestazione sportiva). Nel corso dell’intervento sono stati sequestrati due bastoni, uno di legno e uno di ferro, lunghi circa 50 e 25 cm, un casco integrale e un piattello in acciaio.

L’episodio ha scosso l’intero ambiente, tanto più che tra le due tifoserie i rapporti erano – da oltre vent’anni – improntati su un forte e riconosciuto rispetto reciproco. Fino a ieri sera, quando – in barba ai dispositivi di sicurezza – è scattata la follia.

Nel frattempo, è intervenuta sulla vicenda la società corallina, esprimendo «la propria ferma condanna» e ribadendo «massima collaborazione con le forze dell’ordine nell’individuazione di ulteriori eventuali responsabili, in modo da dare rapida applicazione ai conseguenti provvedimenti restrittivi».

È forte lo scoramento della dirigenza «dopo gli sforzi condivisi in primis con la Lega Pro per iniziative finalizzate a riempire nuovamente di sana passione gli stadi, di pari passo con le graduali riaperture al pubblico, con una emergenza epidemiologica non ancora del tutto superata».

Sentimenti e stati d’animo di cui si è fatto portavoce il presidente Antonio Colantonio. «In un momento storico come quello che viviamo, episodi del genere, seppur ascrivibili ad una isolata minoranza di facinorosi, sono ancora più gravi e non sono assolutamente di supporto a chi, ancora in queste ore, deve assumersi responsabilità forti, a livello nazionale, per consentire alle persone perbene di continuare a vivere le emozioni dello stadio, in quello spirito di tifo sano e lealtà sportiva che, devo dire, la maggioranza dei tifosi della Turris interpreta. I protagonisti degli episodi di mercoledì sera, invece, meriterebbero gli stadi ancora chiusi. Non è tollerabile che la partita di calcio debba diventare causa di disagi e disordini per la vita della nostra comunità cittadina. Il solo pensiero che la Turris possa esserne indirettamente il pretesto mi provoca un imbarazzo enorme. Sono proprio questi gli episodi che spogliano di entusiasmo e fanno poi allontanare dal mondo del calcio presidenti come il sottoscritto che, unitamente agli altri dirigenti, profondono ogni giorno sacrifici e sforzi per portare avanti un progetto di crescita e conservare una dimensione professionistica che tutte le componenti dovrebbero dimostrare di meritare. I fatti, purtroppo, dicono che a Torre del Greco non è ancora così».

 

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Il Mattino