Aglaia, Eufrosine e Talia «imitate» da Leda Mazio, Giulia Petrucci e Ylenia Crocetto. Lorenzo Filippone in versione Ferdinando IV di Borbone. E ancora Adriano Casaccio...
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In dono al direttore Paolo Giulierini, i rugbisti napoletani consegnano la palla ovale con il brand societario e le mamme aficionados una maglia verde con la singolare scritta in bianco «come voi nessuno mAi» sotto l’Ercole Farnese. Location non casuale, in quanto l’eroe, personificazione del trionfo del coraggio dell'uomo sulla molteplicità delle prove poste dagli dèi gelosi, stanco al termine delle fatiche, si riposa, appoggiandosi alla clava, tenendo con la mano destra, dietro la schiena, i pomi d'oro rubati alle Esperidi. «Il Mann è necessariamente un luogo di cultura legato allo sport, che tradizionalmente nasce in Grecia. I canoni dell’agonismo nascono ad Olimpia. E’ naturale per noi, -spiega Giulierini-, legarsi anche allo sport contemporaneo, così come ci leghiamo all’arte contemporanea. Nell’evoluzione dello sport si parte dalle discipline agonistiche che caratterizzano le Olimpiadi e poi nella seconda metà del ‘900 iniziano a diffondersi anche nuovi sport come il rugby, il baseball e il basket. Il rugby ha la peculiare caratteristica di infondere il rispetto dell’avversario, il rigore nella preparazione e valori universali che devono essere abbracciati anche dalla cultura».
Pomeriggio inedito quanto gradito dal direttore Giulierini, che apre sempre più le porte del museo ad iniziative originali, per far breccia nel cuore della città e dei numerosi visitatori. «Sono felicissimo di essere stato con l’Amatori Napoli Rugby, di vedere tantissimi giovani all’Archeologico e soprattutto respirare un clima di grande felicità, che prelude a questa splendida esperienza delle Universiadi a Napoli». L’Amorino Alato, L’Ebe, La Danzatrice con le mani sui fianchi, Amore e Psiche stanti, la testa del Genio della Morte, la scultura delle Tre Grazie e l’imponente statua, alta quasi tre metri, raffigurante La Pace, proveniente da Kiev, l’Atlante Farnese incuriosiscono, catturano l’attenzione dei presenti, ipnotizzano. «Soddisfazione immensa essere stati ricevuti al Mann dal direttore Giulierini, che si è congratulato con i nostri ragazzi per la promozione in serie A e ha concesso ai nostri atleti e dirigenti la possibilità di visitare l’eccezionale mostra di Antonio Canova da veri «privilegiati»: è stata una magnifica e indimenticabile esperienza per tutti noi», dichiara il presidente dell’Amatori Diego D’Orazio (nelle foto di Stefania De Rosa).
«Finalmente a Napoli si sta facendo sistema tra le eccellenze del territorio. Si sono incontrati, ancora una volta, arte e cultura con la forza dello sport e del rugby. Spero di ricambiare la splendida accoglienza ricevuta al più presto, ospitando il direttore Giulierini e Antonella Carlo, responsabile ufficio comunicazione, rapporti con gli organi di informazione, marketing e fundraising Mann, al Villaggio del Rugby, nell’ex area Nato di Bagnoli, che è a pieno titolo anch'esso un’eccellenza a Napoli e organizzare anche una mostra di opere del Mann al Villaggio di Bagnoli». Laddove saranno disputate le Universiadi del rugby a sette, mentre nelle sale del Mann si allestiscono nuovi percorsi d'arte dedicati allo sport nel mondo antico.
Fusioni e contaminazioni nel segno di Canova, novello Fidia. «Imitare, non copiare gli antichi», per «diventare inimitabili», la lezione del Winckelmann, seguìto da Canova e non solo.
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Il Mattino