Zielinski l'uomo chiave di Spalletti: è uno dei grandi intoccabili azzurri

Zielinski l'uomo chiave di Spalletti: è uno dei grandi intoccabili azzurri
Inviato a Dimaro Folgarida  Nella giornata di ieri sono arrivate le prime indicazioni sul campo di Carciato. Uno sguardo al futuro, provando a dimenticare il passato, magari...

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Inviato a Dimaro Folgarida 

Nella giornata di ieri sono arrivate le prime indicazioni sul campo di Carciato. Uno sguardo al futuro, provando a dimenticare il passato, magari a non cancellarlo del tutto perché è giusto ricordare gli errori. Piotr Zielinski, dopo un paio di sedute dedicate alla riattivazione muscolare con palestra e un po' di stretching, si è messo concretamente a disposizione di Spalletti. Nella partitella del mattino è immediatamente arrivata l'indicazione di giocare come sottopunta, da trequartista alle spalle dell'attaccante centrale. Simone Perrotta e Radja Nainggolan sono esempi, anche dal punto di vista tattico di come quel ruolo sia semplicemente fondamentale negli schemi di Spalletti. Non si tratta di un'interpretazione da numero 10 classico, ma di un'evoluzione del ruolo che valorizza e sfrutta le capacità di inserimento.

Piotr parla come uno che sa che non se ne andrà. Magari ne ha avuto la tentazione, chissà se questo Europeo per nulla brillante ha frenato i pretendenti al grande salto verso la Premier. Di certo nessuno ha bussato alla porta del patron per chiedere del trequartista. Meglio. Perché l'occupazione degli spazi sarà l'aspetto predominante del lavoro che Spalletti farà con il polacco. Il compito di Zielinski sarà quello di andare a occupare col tempo giusto lo spazio che si apre. Le potenzialità fisiche di intelligenza tattica ci sono tutte: fondamentale, sotto questo punto di vista, sarà l'integrazione con la squadra e in particolare con Osimhen. Step di preparazione che Spalletti effettuerà già nella giornata di oggi con maggiore intensità, anche perché quello che magari aveva in mente ieri pomeriggio è stato interrotto per 20 minuti dal temporale che si è abbattuto sul terreno di gioco e che ha spinto la squadra a ripararsi in palestra. Complesso vedere segnali importanti nell'amichevole con la Pro Vercelli, ma già nel ritiro di Castel di Sangro verrà fuori se l'integrazione nel reparto offensivo e l'occupazione degli spazi si starà compiendo nel modo giusto. La chiacchierata dell'escursione è stata solo propedeutica alla nascita di un Zielinski 3.0. Perché da interno di centrocampo, ha imparato a interpretare al meglio il ruolo di trequartista, nel senso del rifinitore capace di arrivare in maniera importante alla conclusione. Non sarà una novità assoluta, per un calciatore già abituato a questo tipo di lavoro, il compito dell'incursore, anche se con Spalletti assumerà un peso specifico diverso. 

Non si muove ancora nulla. Per fortuna c'è Tutino a tenere i telefoni occupati perché nelle ultime ore la Salernitana ha praticamente convinto l'attaccante ad accettare il ritorno in granata. Va trovata la formula con il Napoli, probabilmente un altro prestito oneroso. Ma il Parma non è ancora beffato del tutto. C'è da attendere. Cessioni minori: D'Ursi e Ferrari vanno al Pescara. E il resto? Sul fronte Insigne nulla si muove, l'incontro è atteso per il 5 agosto ma in ogni caso in questo istante il capitano non ha offerte sul tavolo che lasciano intendere che l'addio sia a un passo. Dunque, ora con il Napoli che non pensa di cederlo a meno che non sia Insigne a chiederlo (non lo farà), ecco che la strada da percorrere è quella della permanenza senza rinnovo. Poi si vedrà. E Koulibaly? Tutto tace ancora e poiché Spalletti ci sta prendendo gusto all'idea di tenerlo con sé l'altra sera ha fatto la battuta che è pronto a incatenarsi. Poteva dirlo anche per Insigne. Ma non lo ha fatto. D'altronde sono due faccende assai differenti. 

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Il Mattino