Zielinski è diventato l'uomo chiave del Napoli di Ancelotti. A Zurigo la sua migliore partita della stagione, imprendibile per gli avversari, non ha dato punti di...
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Ancelotti ha sottolineato il suo salto di qualità nel match di Europa League. «Ha concretizzato tutto quello che di buono sta facendo in questo momento», le parole del tecnico nel dopo partita di Zurigo. Il riferimento non è soltanto al gol ma alla prestazione: ora il polacco sta imparando ad essere essenziale e a fare sempre la cosa giusta, evitando il tocco in più o la giocata fine a se stessa. Superato il momento di appannamento, coinciso con la fase più brillante di Fabian Ruiz, adesso è lui che sta giocando al di sopra della media mentre lo spagnolo sta attraversando una fase calante in termini di rendimento.
Impiegato in tutti i ruoli, a Zurigo ha confermato di trovarsi a suo agio soprattutto nella posizione di esterno sinistro di centrocampo, laddove cioè può partire e puntare con decisione verso la porta avversaria. Un incursore di grande quantità il polacco: ha forza fisica e gamba per lanciarsi negli spazi, qualità abbinate ha un'ottima tecnica di base. Un centrocampista che ha margini di crescita e deve tirare fuori ancora al meglio tutto il suo potenziale, non a caso voleva acquistarlo il Liverpool che venne anticipato dal Napoli: un grande colpo del direttore sportivo Giuntoli al secondo anno di Sarri.
L'ultimo tassello che manca è quello della continuità, Zielinski non l'ha ancora trovata in questi anni di Napoli: con Ancelotti è cominciata la terza stagione ed è atteso al passo in avanti decisivo per la sua carriera. Da Zurigo ha lanciato un messaggio forte e adesso è pronto a prendersi sulle spalle il Napoli. Dolce la notte di Europa League, rispetto a quelle di Champions: titolare solo nel match di esordio a Belgrado contro la Stella Rossa e poi cinque volte in panchina, sfide nelle quali poi è sempre subentrato. Ora deve far avvertire la sua presenza decisiva anche nelle partite più importanti e lì che sarà chiamato a fare la differenza. Finora Ancelotti lo ha praticamente sempre impiegato, 31 presenze su 32 partite. Solo una volta è rimasto fuori nel match di coppa Italia contro il Sassuolo, otto volte è entrato a partita in corso. Il primatista del Napoli, nessuno come lui: segue Koulibaly a 30 presenze (il senegalese ha saltato solo due sfide per squalifica) che però è partito sempre titolare ed ha il maggior minutaggio di tutti (Zielinski con 2102 minuti è quinto).
Il polacco può rappresentare un valore aggiunto anche in termini di gol: ne ha segnati quattro, quello in Europa League è stato il primo stagionale in Europa dopo i tre messi a segno in campionato e ha interrotto il digiuno che durava da due mesi (l'ultima rete la mise a segno l'8 dicembre al San Paolo contro il Frosinone). Il primo centro fuori casa dopo le precedenti tre realizzazioni tutte a Fuorigrotta. La notte di Zurigo può essere in tutti i sensi quella della svolta. Tre mesi e mezzo da vivere tutti di un fiato, la speranza è di vivere l'avventura in Europa League fino in fondo. E Piotr vuole essere il trascinatore. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino