Zielinski, la luce del Napoli oltre il contratto

È la migliore partenza di sempre di Piotr

Piotr Zielinski in azione
Leader, jolly, veterano, assistman ed ora anche rigorista. Infallibile. Ma soprattutto un calciatore quasi atipico capace di anteporre il valore della maglia al colore dei soldi....

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Leader, jolly, veterano, assistman ed ora anche rigorista. Infallibile. Ma soprattutto un calciatore quasi atipico capace di anteporre il valore della maglia al colore dei soldi. L'identikit porta a Piotr Zielinski e la storia del grande rifiuto ai petrodollari arabi di quest'estate è cosa arcinota. Ma c'è di più. E non solo perché il calciatore ha il contratto in scadenza (giugno prossimo) ed è consapevole che De Laurentiis in caso di prolungamento gli chiederà una riduzione dell'ingaggio (attualmente di 3,5 milioni a stagione). Ma anche perché finora Zielinski è stato capace di gettarsi alle spalle questioni relative al suo futuro concentrandosi esclusivamente sul presente. Sul campo. E lo ha fatto benissimo. Il centrocampista, 29 anni, si sta rivelando il valore aggiunto nel Napoli di Rudi Garcia. Piotr è stato il primo a metabolizzare al meglio le idee, gli schemi ed il credo dell'allenatore francese, trasferendoli sul rettangolo verde con un pizzico (anche più di uno) di qualità che non guasta mai e che naturalmente rientra nelle sue corde. Nel centrocampo azzurro (ri)disegnato da Garcia, Zielinski è quello che ha «licenza» di offendere più di tutti. Piotr parte mezzala sinistra, ma si accentra spesso nella terra di mezzo, passando vertice alto di un rombo, eventualmente sottopunta o addirittura attaccante aggiunto. Un giocatore capace di interpretare al meglio la doppia fase a centrocampo.

C'è stato un attimo, all'alba della super sfida di Champions League con il Real Madrid di martedì sera al Maradona in cui Zielinski si è liberato di Valverde con una semplice (solo apparentemente) finta di corpo e poi ha dribblato Tchouameni in mezzo al campo per dare il la ad un'azione offensiva del Napoli. Sono quelli i momenti che restano scolpiti nella mente, che indirizzano una prestazione, che fanno capire agli avversari di che pasta sei fatto e ai compagni che quella sarà una partita in cui il tuo copione da recitare è quello del protagonista. Detto, fatto. Zielinski ha confermato anche contro i marziani del Real di essere un leader di questa squadra. Ha limitato il raggio d'azione di Valverde, si è preso cura di Modric quando è entrato e sopratutto è stato sempre decisivo in fase propositiva e nel vivo dell'azione. Non è un caso (e non è neppure la prima volta) che il polacco abbia messo lo zampino sull'azione che ha portato al rigore per gli azzurri. Suo l'assist per Osimhen che poi è stato stoppato con una mano galeotta da Nacho. 

Quando si è trattato di prendersi la responsabilità della massima punizione, il polacco non ci ha pensato su due volte. Il tutto mentre il direttore di gara (il francese Turpin) era richiamato dal Var, osservava la dinamica dell'azione, ed Osimhen aveva già deciso di lasciare l'incombenza al polacco. Zielinski aveva il pallone tra le mani, in attesa del responso. Quando l'arbitro ha decretato il penalty, con il Napoli sotto di un gol contro le Merengues, il centrocampista è stato freddo e chirurgico nonostante quel pallone potesse pesare un macigno. Ha indirizzato la sfera a fil di palo e per Kepa - che pure aveva intuito la traiettoria - non c'è stato nulla da fare. Secondo tiro dal dischetto e secondo gol per il cecchino polacco. Già, perché Piotr è diventato magicamente il rigorista della squadra dopo gli errori di Raspadori e di Osimhen (solo Politano a Lecce è andato a segno dagli undici metri, ma con Zielinski che era stato già richiamato in panchina da Garcia). 

L'avvio di stagione per Zielinski è stato ricco di soddisfazioni. Almeno sul campo. Finora, infatti, il centrocampista ha messo a segno - tra campionato e Champions - tre reti, due assist ed un autogol procurato (che vale come un assist). I suoi gol, finora, tutti al Maradona: prima la bordata dalla distanza con la Lazio, poi il rigore con l'Udinese ed ieri l'altro quello con il Real Madrid. Gli assist, invece, tutti in trasferta. Preziosissimo il traversone che ha costretto Niakatè del Braga a capitolare nel finale in Portogallo. Sublime l'apertura per Politano che ha pareggiato i conti a Marassi con il Genoa ed infine - si fa per dire - ha usato il contagiri per la testa di Ostigard a Lecce. Ora non resta che aspettare il rinnovo del contratto.
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Il Mattino