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L’intelligenza artificiale risulta la soluzione più gettonata dalle organizzazioni per crescere dal punto di vista operativo ed economico e conquista sempre più posizioni nelle gerarchie aziendali e nelle preferenze dei singoli manager e professionisti. In vista dell’Ai Week, in programma dal 17 al 21 aprile prossimi, Giacinto Fiore e Pasquale Viscanti, fondatori di Intelligenza Artificiale Spiegata Semplice e co-organizzatori dell’evento, hanno profilato tutte le oltre 1000 realtà che prenderanno parte all’appuntamento “AI addicted”, e hanno scoperto che più di 1 su 3 (37%) vuole utilizzare l’intelligenza artificiale per migliorare la qualità dei prodotti offerti, il 33% la sfrutterebbe per ottimizzare la customer care e il 31%, invece, concentrerebbe la propria attenzione sui singoli servizi.
Entrando più nel dettaglio, la maggior parte delle aziende che parteciperà all’AI Week (75%) ha intenzione di integrare i propri sistemi con piattaforme d’intelligenza artificiale di ultima generazione e le stesse imprese vogliono effettuare questo cambiamento entro i prossimi sei mesi. Ma non è tutto perché le realtà più aperte a questo cambiamento sono quelle che contano un numero di dipendenti compreso tra 1 a 10 (315), seguono quelle che contano da 11 a 50 (272), da 51 a 200 (190) e, infine, da oltre 200 (232). E ancora, la maggioranza delle aziende che hanno preso parte all’indagine appartengono al settore della consulenza (1° con 23%), seguito dal marketing (2° con 18%) e dalla metalmeccanica (3° con 15%).
Come è possibile aiutare queste imprese ed avvicinarle a partner strategici in grado di fornire loro soluzioni di Ia adeguate per i loro obiettivi? La risposta arriva proprio da Fiore e Viscanti i quali, in vista dell’Ai Week e delle due giornate in presenza al Palacongressi di Rimini, hanno ideato il primo algoritmo 100% made in Italy basato sull’intelligenza artificiale per facilitare la connessione tra i due estremi, insieme alla collaborazione instaurata con il Centro di Ricerche Semeion.
Dalle aziende si passa nello specifico ai fornitori, grazie ad un sondaggio ad hoc che ha coinvolto 85 realtà del panorama nazionale: a questo proposito, dall’indagine emerge che il 77% dei potenziali partner propone soluzioni di Ia utili a migliorare i processi aziendali, il 70% per incrementare i risultati a livello di marketing e vendite e il 63% per ottimizzare i singoli servizi. Il 55% dei fornitori coinvolti ha già clienti che stanno utilizzando le proprie soluzioni di Ia nel settore banking o finance, il 40% nell’ambito e-commerce e Ict e il 37% nel mondo del retail. Inoltre, il 95% delle organizzazioni analizzate è in grado di fornire soluzioni d’intelligenza artificiale entro sei mesi, le quali, nel 51% dei casi, possono essere integrate con i sistemi gà utilizzati dai clienti. Nel 75% dei casi, vengono fornite delle soluzioni personalizzate a seconda delle esigenze dei partner e, nel 62% delle probabilità, le soluzioni stesse vengono strutturare da un team di sviluppatori che può essere integrato nell’azienda che richiede il servizio. «Da piccoli dati è possibile ricavare grandi informazioni – dichiara il prof Massimo Buscema, direttore del centro di ricerche Semeion – Si tratta di una prima volta in Italia e non esiste strumento migliore dell’intelligenza artificiale per rendere il tutto efficace ed immediato agli occhi di tutti i manager e i professionisti che hanno deciso di abbracciare il futuro».
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