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Cracking di codici, furto di dati, affitto di Botnets, sviluppo di malware sempre più intelligenti e sofisticati: sono i servizi offerti dai supermercati digitali del cybercrimine alle organizzazioni malavitose tradizionali, «con una struttura stile mafia». Il modello «business» dell'economia digitale underground viene evidenziato dal documento di valutazione diffuso dal Centro Ue sul cybercrime, organismo di Europol, in occasione della Conferenza di alto livello sulla strategia di sicurezza europea, alla quale partecipano, tra gli altri, il ministro dell'Interno Angelino Alfano, il commissario Ue agli Affari interni Cecilia Malmstrom, il direttore di Europol Rob Wainwright, ed il coordinatore antiterrorismo Ue Gilles De Kerchove.
Secondo lo studio, il ritorno finanziario del fenomeno è tale, «che stimola la diffusione commerciale e la sua continua innovazione». La criminalità digitale non ha una struttura organizzativa tradizionale, utilizza «aree di Internet, conosciute come Darknets, di principio perfettamente legali», per il traffico di droga, di armi, e di materiale pedopornografico«. Sfrutta valute virtuali: anche in questo caso si tratta di schemi di webmoney che di principio sono legali, che vengono piegati a transazioni illecite e riciclaggio di denaro.
Lo sfruttamento sessuale dei bambini on-line continua ad essere una delle principali preoccupazioni, come sottolinea anche il ministro Alfano, che pone l'obiettivo della lotta al cybercrimine tra gli obiettivi prioritari della presidenza italiana del semestre Ue.
«Lo sfruttamento di servizi legittimi per fini criminali pone, tra le altre sfide», quella di mettere mano «a normative inadeguate», evidenzia il direttore di Europol Wainwright, mentre il commissario Malmstrom invita ad «intensificare le operazioni transnazionali». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino