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Dalla Cina all'India. Apple è pronta a spostare la produzione di IPhone dopo le proteste scoppiate in fabbrica e i disagi causati dalla politica zero Covid di Xi. Un cambiamento epocale per l'azienda di Cupertino che da anni aveva scelto il gigante asiatico come luogo di produzione del suo prodotto di punta, per la stabilità politica e soprattutto per la manodopera qualificata a basso costo. Ma ora le cose cambieranno: le proteste scoppiate a dicembre contro il regime di Xi hanno avuto tra i loro centri anche la famosa "I Phone City" facendo crollare la produzione di oltre 10milioni di unità e mettendo a rischio gli ordini natalizi. Ora l'azienda guarda ad altri stati asiatici come l'India e il Vietnam dove spera di ricollocare il 40% della produzione.
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Le proteste ad IPhone City
IPhone City è la "fabbrica più grande del mondo" di IPhone si trova a Zhengzhou, ed è gestita dall'azienda Taiwanese Foxconn.
IPhone made in India?
L'obiettivo dell'azienda americana, secondo quanto anticipato dal Wall Street Journal, sarebbe spostare il 40% della produzione globale in India, dove il mercato insieme a Vietnam e Messico è tra i più grandi del mondo. Nel dettaglio, in Vietnam verrebbero prodotti soprattutto gli accessori (Airpods, caricatori e Apple Watch) mentre in India Iphone e Macbook. Inoltre, il Ceo Tim Cook ha annunciato che d'ora in poi l'azienda acquisterà solo cip prodotti negli Stati Uniti (dall'azienda Tmsc che produce in Arizona ma è di proprietà della Taiwan Semiconductor Manufacturing Company).
Il Mattino