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Un viaggio dal nord al centro Italia per scoprire pregi e difetti di un viaggio con un'auto elettrica. Il progetto è finanziato dalla European Climate Foundation e ha coinvolto anche Spagna, Portogallo e Belgio, mostrando gli scenari della mobilità green in alcuni Paesi dell'Unione Europea: l'obiettivo era quello di capire quali fossero gli ostacoli alla mobilità elettrica presenti in più Paesi.
Altroconsumo, che per l'Italia ha condotto un viaggio, dal nord al centro Italia, fa il punto sui risultati di questo esperimento on the road. In particolare, i viaggi nei Paesi Ue hanno messo in luce alcuni aspetti da migliorare per sfruttare a pieno le potenzialità di una mobilità green.
Per quanto riguarda l'infrastruttura pubblica, la «principale criticità è il tempo necessario per la ricarica, che spesso è troppo lungo». «Le colonnine di ricarica più comuni impiegano dalle 2 alle 6 volte in più per ricaricare l'auto rispetto alle colonnine ad alta potenza - spiega Altroconsumo - Queste ultime sono ancora troppo poche: solo il 7% circa delle colonnine hanno una potenza superiore ai 42 kW. C'è bisogno di più colonnine di ricarica rapida anche in città». Quanto ai dispositivi di ricarica lungo le autostrade, queste vie di comunicazione come le altre strade importanti «dovrebbero essere munite di colonnine per ricarica rapida in ogni area di servizio». E le nuove colonnine dovrebbero avere una «potenza di ricarica superiore ai 50 kW e possibilmente supportare anche ricariche ultra-rapide a 150 kW». Lasciando, poi, «le strade principali e percorrendo strade secondarie, ci si imbatte spesso in situazioni di scarsa presenza di colonnine. Nessuna zona deve essere tagliata fuori e non è accettabile che ci siano più di 50 km fra una colonnina e la successiva»
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