Venire a capo dei motivi che stanno dietro alle parossistiche fluttuazioni del Bitcoin, la moneta virtuale più famosa del mondo, è considerato un cervellotico quanto inutile...
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Le registrazioni degli utenti sul sito BTC cinese, uno dei più grandi e sicuramente il più vecchio sito di transazioni di Bitcoin, hanno registrato un'impennata a partire da metà settembre, nello stesso periodo il sistema russo è decollato. Secondo BTCC, il volume delle transazioni in bitcoin è passato da 540.324 trade conclusi nel mese di settembre, a 1.152.889 nel mese di ottobre. «Abbiamo visto un radicale cambiamento della tendenza di registrazioni quotidiane», ha detto Bobby Lee, CEO di BTCC, in una intervista rilasciata la settimana scorsa. «Gli ultimi giorni di ottobre abbiamo avuto il picco di registrazioni ed abbiamo fatto un lavoro straordinario».
Alcuni sostengono che la domanda cinese abbia registrato un'impennata perché gli investitori avrebbero tentato di aggirare i controlli sui capitali della Cina. Altri, invece, dicono che ciò non avrebbe senso, perché la tendenza del Bitcoin è di per sé estremamente imprevedibile. Gli investitori caduti nella trappola sui massimi di giugno dell'anno scorso segnati oltre quota 600 dollari, stanno ora sperimentando i graffi della volatilità, leccandosi le ferite con il cambio del Bitcoin che oggi vale 308 dollari. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino