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Nessuna pietà per chi durante la pandemia ha fatto disinformazione sulla pandemia. Facebook e Instagram hanno annunciato di aver rimosso 18 milioni di post e contenuti che hanno violato la policy sui danni legati al Covid-19. Lo ha spiegato la società nel suo report trimestrale sull'applicazione degli standard della comunità.
«Il Covid-19 continua ad essere un importante problema di salute pubblica, per questo ci impegniamo a dare accesso alle persone ad informazioni autorevoli, comprese quelle sui vaccini», spiega Guy Rosen, Vicepresidente of Integrity.
Oltre ai contenuti dannosi sul Covid-19, riguardo più in generale al report sull'applicazione degli standard della comunità, Facebook spiega che sulla piattaforma sono diminuiti i contenuti che incitano all'odio, grazie anche all'uso dell'Intelligenza Artificiale che aiuta a trovarli prima che gli utenti li segnalino. Nel primo trimestre 2021 il dato è di 0.05-0.06%, in pratica 5-6 visualizzazioni ogni 10.000 contenuti. Invece la diffusione di contenuti violenti e grafici è stata dello 0,01-0,02% su Instagram e 0,03-0,04% su Facebook, in calo rispetto allo 0,05% dello scorso trimestre. Infine, secondo il rapporto, Facebook nel primo trimestre 2021 è intervenuta su 8,8 milioni di contenuti di bullismo e molestie, in aumento rispetto ai 6,3 milioni del quarto trimestre 2020, «anche grazie ai miglioramenti della tecnologia di rilevamento proattivo».
Mentre su Instagram è intervenuta su 5,5 milioni di contenuti di bullismo e molestie (erano 5 milioni nel quarto trimestre 2020). Su Facebook ha agito su 9,8 milioni di contenuti di odio organizzato (6,4 milioni nel trimestre precedente) e 25,2 milioni di contenuti di incitamento all'odio (erano 26,9 milioni). Su Instagram è intervenuta su 324.500 contenuti di odio organizzato (308.000 nel quarto trimestre 2020) e 6,3 milioni di contenuti di incitamento all'odio, rispetto ai 6,6 milioni del trimestre precedente
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