Nel futuro del Guinness dei Primati potrebbero esserci anche le imprese dei robot. Il tempo delle straordinarie abilità umane sta per scadere. Di fronte all’ennesima...
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Per Katz e DiCarlo non sono mancate le difficoltà. Ad esempio le telecamere che non riuscivano a distinguere il rosso dall’arancione, colore prontamente sostituito col nero. E ancora. A volte l’eccessiva velocità del robot faceva esplodere il cubo, tanto che i due studenti hanno rallentato l’esecuzione, accontentandosi dello 0,38 in 21 mosse. “Potrebbe andare più veloce” scrivono sul loro blog in cui descrivono minuziosamente il loro lavoro (http://build-its-inprogress.blogspot.it/2018/03/the-rubiks-contraption.html). A dispetto del guinness robotico, c’è ancora chi si affida alla propria mente umana, per superare limiti e record. E’ il caso di Mattia Furlan, ragazzo di 19 anni, detentore italiano del record 2017, che ha risolto il cubo di Rubik in 9’ e 91’’, un buon risultato seppure molto distante dal record mondiale di 4,59 che appartiene al 23enne sudcoreano SeungBeom Cho.
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Il Mattino