Dagospia compie 20 anni: il bello, il brutto e il Cafonal d'Italia

Il sito fu lanciato nel 2000 con un investimento di dieci milioni di lire e la diffusione di tre notizie al giorno. Storie più o meno di costume che erano il risultato...

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Il sito fu lanciato nel 2000 con un investimento di dieci milioni di lire e la diffusione di tre notizie al giorno. Storie più o meno di costume che erano il risultato delle sue frequentazioni notturne, quando a Roma valeva ancora la pena bazzicare i cosiddetti salotti buoni. Primo tra tutti quello della "regina" Maria Angiolillo.

Sebbene da alcuni sia considerato un sito di gossip, nelle parole di D'AgostinoDagospia è un bollettino d'informazione, punto e basta». E oggi dalla rete ai social, click dopo click, compie 20 anni. 


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Scandali politici, gossip di celebrità, economia e finanza, pornografia softcore, scoop che si sono susseguiti negli anni (da Weinstein alla nomine Rai al finto fidanzato di Pamela Prati)  Dagospia è diventato una lettura obbligata per l’élite italiana. E ultra/Cafonal e Cafonalino - le rubriche fotografiche dove vengono immortalati protagonisti degli eventi mondani nella capitale - lo specchio (delle brame) dell' Italia.
D’Agostino guida il sito dal terzo piano di casa sua, che condivide con la seconda moglie Anna Federici, figlia di un magnate delle costruzioni e sostenitrice finanziaria dell’impresa.
Le no­tizie arrivano dai centri di potere.
«Per averle su un personaggio biso­gna andare dal suo nemico: prima regola», confessò Dago. E di nemici (e notizie) Dago ne riceve a bizzeffe ogni giorno. 

Nel giugno 2011 fece scalpore la notizia che Dagospia ricevesse 100.000 euro all'anno per pubblicità all'Eni grazie all'intermediazione del faccendiere Luigi Bisignani, già condannato in via definitiva per la maxi-tangente Enimont e di nuovo sotto inchiesta per il caso P4.
Questo contribuì a renderlo un sito molto popolare, specialmente nell'ambito dell'informazione italiana: il sito è passò dalle 12.000 visite quotidiane nel 2000 a una media di 600.000 pagine consultate in un giorno nel 20102. A partire da febbraio 2011 si finanzia con pubblicità e non è necessario un abbonamento per consultare gli archivi.


Roberto D’Agostino è riuscito a creare un brand e a costruirsi intorno un impero mediatico personale. Ha uno suo programma sulla tv satellitare Sky, è stato co-autore di due libri fotografici sulla classe dirigente italiana, ritraendola al loro peggio in matrimoni, ristoranti, riunioni politiche e feste. Di recente ha anche tenuto una lectio magistralis all’Università di Roma La Sapienza. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino