Dodicimila richieste in un giorno, oltre 40mila in quattro giorni. Google è sommerso di domande di cittadini europei che vogliono essere dimenticati da Internet. In testa alle...
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Le prime cancellazioni dovrebbero arrivare da metà giugno. A tracciare un primo quadro di richieste di "oblio" al colosso di Internet è il Financial Times. Il quotidiano economico ha sentito fonti vicine all'azienda californiana che hanno confermato una situazione apparsa chiara già il 30 maggio scorso, giorno in cui Google ha aperto la possibilità ai cittadini europei, attraverso un modulo online, di chiedere di essere dimenticati dal web. Big G ha introdotto il meccanismo dopo la sentenza del 13 maggio della Corte di Giustizia europea che ha riconosciuto - partendo da un caso spagnolo - il diritto all'oblio dei cittadini europei e la rimozione di link ritenuti «irrilevanti o inadeguati».
Da qui il diluvio di richieste - oltre 41mila dal 30 maggio al 2 giugno - che secondo il Wall Street Journal sarebbero più di 10mila al giorno, sette ogni minuto. Secondo il Financial Times una parte consistente arriverebbe dalla Germania e dal Regno Unito, tra queste ci sarebbe quella di un uomo che in passato ha cercato di uccidere la sua famiglia e chiederebbe la rimozione della notizia dal web. Se fosse vero, significherebbe che alcuni cittadini - e sarebbe utile capire quanti - hanno frainteso l'iniziativa. I primi link dovrebbero essere rimossi a partire da metà giugno. La multinazionale - scrive il quotidiano britannico - spiega che ogni domanda sarà esaminata in osservanza della sentenza della Corte di Giustizia europea e che verranno impiegate persone e non algoritmi. Google rimuoverà i link dalla versione europea del suo motore di ricerca, vuol dire che i cittadini europei potranno ancora trovare sulla piattaforma statunitense le notizie che li riguardano.
Non è ancora stata fissata, invece, la prima riunione del comitato di sette esperti nominati da Google - tra cui Jimmy Wales di Wikipedia e l'italiano Luciano Floridi, professore di filosofia dell'informazione ad Oxford - che valuterà le implicazioni della decisione della Corte di Giustizia Ue.
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Il Mattino