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Magari non tutti potranno candidarsi alla vittoria di un Oscar. Ma i droni sono i nuovi registi e saperli governare permette di realizzare video emozionali. I mini dispositivi per la ripresa aerea sono stati "addestrati" con centinaia di filmati, hanno imparato le migliori tecniche di ripresa aerea per girare scene che suscitino calma, interesse, piacere o nervosismo. Un progresso che semplificherà la vita non solo agli operatori professionisti, impegnati nelle riprese di documentari ed eventi sportivi o di cronaca, ma soprattutto agli amatori che vogliono cimentarsi con le riprese fai-da-te.
Lo dimostrano i risultati delle prime sperimentazioni, presentati alla Conferenza internazionale sulla Robotica e l'Automazione (Icra) dai ricercatori statunitensi della Carnegie Mellon University in collaborazione con gli esperti di Facebook AI Research e dell'Università di San Paolo in Brasile.
I dati raccolti sono stati usati per addestrare un modello che dirige il drone nelle riprese, inducendolo a modificare velocità, traiettoria e angolazioni per imitare le tecniche cinematografiche corrispondenti alle diverse emozioni (per esempio le inquadrature veloci e strette per suscitare eccitazione). Il modello è stato poi testato per realizzare dei video di prova, come inseguimenti o partite di calcio, che sono stati nuovamente sottoposti al giudizio degli spettatori. Dai risultati è emerso che non solo i video girati coi droni suscitavano le emozioni desiderate, ma riuscivano anche a renderle più o meno sfumate. Il prossimo passo sarà quello di migliorare l'interfaccia tra l'utente e la videocamera del drone, in modo che possa essere comandata comodamente, anche dallo smartphone, per girare le scene migliori. «Questo apre la strada a molte applicazioni che vanno al di là della fotografia o delle riprese video», commenta Bonatti. «Abbiamo progettato un modello che associa le emozioni al comportamento di un robot».
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