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Intelligenza artificiale, robotica e app che monitorano il lavoro dei campi. Obiettivo è garantire maggiore sostenibilità ma, allo stesso tempo, più reddito e competitività, con particolare attenzione alle aree interne del Paese. Parte dal G20 di Firenze il percorso Cia-Agricoltori Italiani negli scenari dell'agritech, per sostenere aziende e produttori in questa fase di transizione.
Nei workshop allo stand Cia, l'associazione ha realizzato un vero e proprio showcase sulle soluzioni informatiche più innovative, grazie alle competenze di aziende protagoniste del cosiddetto smart farming. Un focus particolare sulle opportunità del digitale nell'ambito della zootecnia, con l'utilizzo di robot intelligenti per l'alimentazione «di precisione» dei bovini anche grazie ad applicazioni che consentono il controllo continuo del loro stato di salute. Secondo il digital farm specialist Cristiano Spadoni, i campioni dell'agricoltura hi-tech sono i viticoltori, la vendemmia 2021 è la più hi-tech di sempre; in migliaia ormai gestiscono il lavoro tramite pc con quaderni di campagna digitali.
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Anche la frutta a guscio è «coltivata con il digitale» e in ogni momento si può garantire l'origine, grazie alla geolocalizzazione dei noccioleti, tracciando il percorso della nocciola dal campo alla cucina. «Il digitale in agricoltura - conclude il presidente Cia Dino Scanavino - non è più una soluzione di nicchia ma una garanzia di sicurezza che traccia tutto il processo produttivo garantendo trasparenza al consumatore finale».
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