L'universo si sta espandendo a una velocità maggiore del previsto e la scoperta, se confermata, potrebbe far riscrivere le leggi della cosmologia. La misura infatti...
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Nello studio, pubblicato sul sito ArXiv, i ricercatori dimostrano che l'universo si sta espandendo a una velocità maggiore dell'8% rispetto a quella prevista dalle attuali teorie. Se il dato fosse confermato, secondo Marco Pallavicini, presidente della commissione di fisica astroparticellare dell'Istituto di Fisica Nucleare (Infn), potrebbe significare che «la fisica dell'energia oscura è più complessa di quanto immaginato e che il modello standard cosmologico è troppo semplificato, manca qualche ingrediente». Per gli autori l'incompatibilità delle due misure potrebbe avere due spiegazioni: o che l'intensità dell'energia oscura è aumentata nel tempo, oppure che le particelle che costituiscono la materia oscura (che compone il 25% del cosmo) hanno proprietà diverse da quelle immaginate finora.
Le teorie attuali prevedono infatti che l'Universo si evolve per l'azione della materia oscura e dell'energia oscura. Se la gravità esercitata dalla prima tende a rallentare il processo di l'espansione, l'energia oscura tende a farla accelerare. «Credo che ci sia qualcosa nel modello cosmologico standard che non comprendiamo» rileva Riess. Le sue ricerche finora suggerivano che l'intensità dell'energia oscura sia stata costante per tutta la storia dell'Universo. Gran parte delle conoscenze attuali sull'espansione dell'universo derivano dalla radiazione fossile lasciata dal Big Bang, chiamata radiazione cosmica di fondo, e dalla sua mappa realizzata dal satellite Planck dell'Agenzia Spaziale Europea, che ha ritratto l'universo quando aveva solo 400.000 anni.
Sulla base delle misure di Planck i cosmologi hanno avuto gli elementi per prevedere l'evoluzione dell'universo giovane e la velocità della sua espansione, chiamata costante di Hubble.
Il Mattino