Al Cira i test sul Dream Chaser per rifornire la Stazione spaziale

Al Cira i test sul Dream Chaser per rifornire la Stazione spaziale
Le attività di sperimentazione per le future missioni Nasa a Capua. Il Cira-Centro italiano ricerche aerospaziali ha infatti eseguito una campagna di prove nel tunnel del...

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Le attività di sperimentazione per le future missioni Nasa a Capua. Il Cira-Centro italiano ricerche aerospaziali ha infatti eseguito una campagna di prove nel tunnel del vento a plasma “Scirocco” per conto dell’azienda statunitense Snc-Sierra Nevada corporation sul Dream Chaser, il velivolo spaziale selezionato dall’Agenzia spaziale statunitense per trasportare rifornimenti sulla Stazione spaziale internazionale a partire dal 2020.


I componenti sottoposti a test erano dimostratori tecnologici in scala reale del sistema di protezione termica del Dream Chaser. Sottoposti alle condizioni di volo rappresentative della fase di rientro nell’atmosfera di un velivolo spaziale, i modelli si sono comportati in maniera conforme alle aspettative, consentendo di compiere un altro passo verso il “pronti al volo”, si legge in una nota. I ricercatori del Cira e il team del Plasma Wind Tunnel in particolare sono stati in grado di riprodurre a terra tutte le condizioni di volo che un velivolo incontra nella fase di rientro in atmosfera.

Grande soddisfazione è stata espressa sia da parte del team di Snc che del Cira per l’ottimo funzionamento dell’impianto e dei sottosistemi e per l’efficiente lavoro di squadra, con la prospettiva di ulteriori future collaborazioni.

«Impianti di livello mondiale come Scirocco assieme al notevole know-how acquisito dai nostri ricercatori e dal team di prova – commenta il presidente del Cira Paolo Annunziato – permettono al nostro centro e al programma aerospaziale italiano di essere competitivo sulla scena internazionale e di dare il proprio contributo ai più importanti progetti aerospaziali mondiali».


«Snc è onorata di lavorare con organizzazioni internazionali come il Cira – ha aggiunto Steve Lindsey, vice presidente dei programmi di Snc per i sistemi di esplorazione dello spazio –. Per avere il meglio del meglio si deve lavorare con il meglio ed essere assolutamente confidenti del proprio lavoro di ingegneria. Le prove effettuate al Cira ci hanno aiutato a confermare che il Dream Chaser è in grado di eseguire in maniera sicura il rientro in atmosfera, che è la parte critica della nostra capacità di compiere un atterraggio su pista». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino