Per l'auto elettrica con guida autonoma dovremo aspettare 15-20 anni

Per l'auto elettrica con guida autonoma dovremo aspettare 15-20 anni
(Teleborsa) - L'industria automobilistica è chiamata oggi ad affrontare enormi e costose sfide tecnologiche, destinate a stravolgere nei prossimi 20 anni le attuali forme di...

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(Teleborsa) - L'industria automobilistica è chiamata oggi ad affrontare enormi e costose sfide tecnologiche, destinate a stravolgere nei prossimi 20 anni le attuali forme di mobilità e trasporto.




Il mercato delle “connected car”, ossia delle auto connesse, nei prossimi tre anni varrà oltre 40 miliardi di euro e crescerà ogni anno mediamente del 20%. Secondo quanto emerge da un'analisi condotta a livello mondiale dalla società di consulenza AlixPartners, dal titolo “Connected, Autonomous, Shared, Electrified, verso l'Auto del futuro”, i cui risultati sono stati illustrati oggi nel corso della manifestazione milanese #FORUMAutoMotive, i sistemi di “guida assistita”, invece, porteranno nei prossimi 20 anni grandi cambiamenti, destinati a incidere ben oltre la mobilità individuale.



La propulsione elettrica è oggi ancora un mercato di nicchia (solo lo 0,1% del parco circolante mondiale, 700.000 veicoli), ma è destinato a consolidarsi nei prossimi anni. Intanto, la crescita del car-sharing a livello mondiale negli ultimi otto anni è stata particolarmente significativa: il numero complessivo di iscritti al servizio è passato dai 400mila del 2006 ai 4,9 milioni del 2014 (crescita media annua del 39%); parallelamente il numero dei veicoli in flotta è passato dagli 11.200 ai 92.200.



Riguardo al ”dieselgate”, il Promotore di #FORUMAutoMotive, Pierluigi Bonora, ritiene che come impatto immediato, “ha di fatto accelerato la strategia di elettrificazione del parco auto e ci sono costruttori che hanno già annunciato di voler fare a meno dei carburanti fossili a partire dal 2050. Intanto, anche in questo caso, l'auspicio è che istituzioni europee e industria del settore mettano a punto, nel più breve tempo possibile, un piano capace di favorire la diffusione di questa alimentazione su larga scala. Senza per questo rinnegare le motorizzazioni tradizionali, rese sempre più efficienti in virtù degli ingenti investimenti fatti dai costruttori”. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino