Il Bitcoin, in un certo senso, è l'oro 2.0: si tratta della criptovaluta più diffusa al mondo e le sue quotazioni rispetto al dollaro sono monitorate...
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La giornalista del 'Business Insider' Sara Silverstein lo ha dimostrato acquistando un piccolo lingotto d'oro di 100 grammi di peso, per un valore di 4147 dollari (più altri 121 di tasse, pari al 3%, per un totale di 4268); allo stesso tempo, la donna ha approfittato che il valore del Bitcoin si attestava, in quel momento, a 4202 dollari (ma Coinbase applicava una maggiorazione di oltre 62 dollari, pari all'1.49%).
Nel servizio viene ricordato che l'unica persona nota al mondo per accettare oro nelle operazioni commerciali è Donald Trump, che nel 2011 accettò di farsi pagare con tre lingotti d'oro del valore di circa 176mila dollari. La notizia sembra confermata, dal momento che la cronista ha provato ad effettuare pagamenti tipici della vita di tutti i giorni sia con l'oro, sia con il Bitcoin. Va detto che in alcuni casi è possibile pagare in Bitcoin, ma si deve possedere una carta di debito.
La prima tappa è stata in una caffetteria, dove il pagamento in Bitcoin o in oro non è stato accettato. Diverso invece il discorso per il pagamento dei servizi prescolastici della figlia, dove l'istituto ovviamente non accetta i pagamenti in oro ma consente di farlo con il Bitcoin: «Accettiamo questa forma di pagamento, qualche genitore già lo fa». Ci sono poi ristoranti abbastanza famosi che accettano i pagamenti in Bitcoin, stando ad annunci e recensioni sul web: la giornalista prova anche a prenotare, ma trova chiuso. Inutile, poi, provare a comprare frutta e verdura al mercato pagando in Bitcoin: «Pagamento solo in contanti, forse in futuro...».
Il Mattino