Si chiama «The wrong direction» ed è un videogame che ha per protagonista Vincenzo De Luca. Un gioco che vede contrapposti «The governor», il...
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Lui, l’ex sindaco sceriffo, è a bordo di una vecchia Cinquecento, decapottabile e con tanto di lampeggiante. È da lì che chi prova a giocare deve far sì che il presidente della Regione arrivi alla meta superando gli ostacoli che intralciano il suo cammino lungo il largo marciapiede del lungomare: transenne, barriere new Jersey, coni e semafori stradali. E, sullo sfondo, anche i pinguini che da anni, a Natale, addobbano i frangiflutti.
Ogni volta che l’auto si scontra con uno degli ostacoli, il governatore inveisce: «Bestia!». Quando invece investe i runner lungo il percorso scatta l’insulto verso questi ultimi: «Cafone» o «cafone motorizzato». E quando i punti aumentano, scatta anche il soddisfatto «poffete!». Tutto, rigorosamente, con la viva voce del presidente. Non solo: è a gioco finito che arrivano gli insulti più autentici. «Non hai arrotato nessun cafone. Cafone!». Ma la variazione sul tempa è ampia: imbecille, affannato mentale, personaggetto col sorrisetto, cialtrone, consumatore abusivo di ossigeno. Non manca niente, insomma. Tutte espressioni riconducili al governatore. E non mancano neppure gli insulti in cui vengono richiamati personaggi a lui invisi. Così si passa dal «Sei peggio di Travaglio» a «Sei il congiuntivo di Di Battista», fino a «La Bindi ti fa un baffo»«. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino