Truffa del figlio in difficoltà su WhatsApp: «Ciao papà, mi si è rotto il cellulare». Il messaggio che svuota il conto corrente

La Polizia Postale ci mette in guardia anche attraverso la pagina web creata ad hoc per sensibilizzare il più possibile sui rischi sempre maggiori di cadere vittime di una truffa.

«Le truffe sulle applicazioni di messaggistica istantanea sono sempre più numerose e spesso si presentano come messaggi inoffensivi che in realtà hanno lo...

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«Le truffe sulle applicazioni di messaggistica istantanea sono sempre più numerose e spesso si presentano come messaggi inoffensivi che in realtà hanno lo scopo di agganciare la vittima per esortarla a comunicare dati personali»: è la Polizia Postale a metterci in guardia, proprio sulla pagina web creata ad hoc per sensibilizzare il più possibile sui rischi sempre maggiori di cadere vittime di una truffa. 

In particolare, la nuova truffa che sta girando negli ultimi tempi non è altro che un'evoluzione e un perfezionamento del classico metodo: basta un click sul link sbagliato ed è fatta. Vediamo da cosa ci dobbiamo guardare per non farci ingannare. 

 

 

I sevizi di messagistica instantanea quali WhatsApp o Telegram ci hanno certamente semplificato la vita sotto tanti punti di vista e hanno dato anche la possibilità di sentirsi più al sicuro: si ferma la macchina per strada? Non c'è problema, mandiamo un messaggio a qualche conoscente e lo rendiamo immediatamente partecipe della situazione. Tuttavia, l'evolversi di queste tecnologie è stato talmente veloce da lasciare indietro molte persone, il che ha permesso ad altri di approfittare di questa debolezza. 

Già da tempo ci mettevano in guardia dal fare click su link di cui non sappiamo molto: prima ci si assicura del mittente e poi, casomai, si procede. Valeva inizialmente per la posta elettronica e le email sospette, e poi all'affermarsi dei servizi di messagistica istantanea l'avvertimento è stato reiterato. Recentemente, tuttavia, chi vuole truffare - specialmente le persone più anziane che hanno più difficoltà a capire il funzionamento delle nuove tecnologie - fa affidamento sul senso di dovere e responsabilità nei confronti della famiglia.

Infatti, ci avvisa la Polizia postale, «Se ricevi un messaggio da tuo figlio che ti avvisa di aver rotto il telefono e ti chiede di salvare il suo nuovo numero tra i contatti della rubrica potrebbe trattarsi di una truffa. Al primo messaggio seguiranno richieste insolite di denaro, la ricarica di una carta prepagata, le credenziali per accedere al conto corrente».

Il primo passo è quindi un messaggio da parte di un ipotetico "figlio" che chiede di essere contattato su WhatsApp dopo avere in qualche modo perso o rotto il proprio cellulare. Sembrerebbe una situazione del tutto legittima, soprattutto per chi legge "papà" sullo schermo e si preoccupa immediatamente. Il consiglio è quello di accertarsi in altro modo dell'identità di chi ci scrive e nel caso in cui qualcuno dei nostri familiari dovesse inviare un simile messaggio, conviene innanzitutto provare a chiamare il numero che già abbiamo e sappiamo essere reale per chiedere chiarimenti. 

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Il Mattino