ROMA - Internauti e, soprattutto, internaute attenti: è boom di minacce sul web. È allarme sicurezza in Rete, e le donne risultano più vulnerabili perché sono meno informate...
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Le donne sono le più esposte ai “codici maligni” in Rete: solo il 19% delle internaute è informata dei pericoli che corrono sul web rispetto al 25% uomini. Sono i dati che emergono da due studi: Panda Security lo scorso anno ha rilevato 75 milioni di ceppi di malware, più del doppio rispetto al 2013, mentre Kaspersky sottolinea le differenze di genere, con solo il 19% delle donne che si dichiara consapevole di poter essere vittima dei cyber-criminali, a fronte del 25% degli uomini. Ma c'è di più: gli esperti della società di sicurezza Panda hanno registrato lo scorso anno 200mila nuove tipologie di malware.
Da dove arrivano questi “programmi malvagi”? La Cina è in testa con il più alto tasso di infezioni (49%), mentre il Paese più sicuro è la Svezia. Tra i sistemi operativi, Android continua a essere la piattaforma mobile preferita dai criminali informatici. Il tipo più comune di malware sono i “cavalli di Troia” (70%), programmi che cercano di farsi passare come legittimi ma che una volta lanciati eseguono azioni dannose. E con la crescente voglia di fare shopping online, con i dati dei conti bancari che viaggiano in Rete, è il caso che anche il gentil sesso sia ben informato sui rischi che si corrono sul web. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino