Bud Spencer celebrato in una mostra a Napoli. Dal 13 settembre al Palazzo Reale

Bud Spencer
Quel gigante buono, campione sportivo di nuoto, di cazzotti (finti) e risate, ha divertito al cinema prima - ed in tv ancora oggi - generazioni di bambini, in Italia e nel mondo....

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Quel gigante buono, campione sportivo di nuoto, di cazzotti (finti) e risate, ha divertito al cinema prima - ed in tv ancora oggi - generazioni di bambini, in Italia e nel mondo. Oggi la sua città, Napoli, gli rende omaggio. Carlo Pedersoli, per tutti Bud Spencer scomparso tre anni fa all'età di 87 anni, è il protagonista della mostra multimediale ospitata presso la Sala Dorica del Palazzo Reale di Napoli.


Il 12 settembre, l'esposizione sarà inaugurata alla presenza di uno dei figli del popolare attore, Giuseppe Pedersoli, che porta avanti la passione paterna, attraverso la sua attività di produttore, e dal giorno successivo, il 13 settembre fino all'8 dicembre, i visitatori adulti potranno compiere un viaggio per ripercorrere la sua lunga carriera cinematografica ed i più piccoli conoscerlo per la prima volta. Carlo Pedersoli, dopo la carriera sportiva, che lo portò a praticare anche la pallanuoto ed il rugby, iniziò quasi per caso il mestiere d'attore con piccoli ruoli, fino a raggiungere la popolarità internazionale al fianco del collega e amico Terence Hill, a partire dallo spaghetti-western Lo chiamavano Trinità.

Per comprendere la celebrità di Carlo Pedersoli - che scelse quel nome d'arte pensando al suo attore preferito Spencer Tracy ed a una nota marca di birra americana – basti pensare che la città di Budapest gli ha reso omaggio con una statua (anche Livorno dove girò Bulldozer), la Germania, paese dove è molto amato, gli ha intitolato una piscina e la rivista Time, in passato lo inserì al primo posto nella classifica degli attori italiani più famosi del mondo. 


La mostra-evento, fortemente voluta dalla famiglia Pedersoli, permetterà agli estimatori di Bud, di conoscere non solo gli aspetti più noti legati ai suoi film (ne girò circa 55), arricchiti da impianti multimediali, proiezioni, documentari, oggetti di scena, manifesti, ritagli di giornale, ma anche quelli più intimi dell'attore, grazie alla concessione da parte dei familiari di foto private, gadget personali e riconoscimenti sportivi. Non mancherà il racconto del contesto professionale. Non solo il sodalizio con Terence Hill, ma anche la sua partecipazione a film meno noti, girati con i Vanzina, Ermanno Olmi, Giuliano Montaldo e Dario Argento. A fare da guida nella mostra, curata da Umberto Croppi, co-prodotta da Equa e Istituto Luce-Cinecittà con il supporto di SIAE e l'ospitalità del Polo museale della Campania, la riproduzione della voce profonda di Bud Spencer, che tra le sue altre passioni, aveva quella per la musica, il canto e da ultima la scrittura. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino