PERUGIA - Iniziati la raccolta e lo stoccaggio del plasma iperimmune sui primi quattro donatori “guariti Covid”. I quattro sono stati selezionati in una rosa di venti,...
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La Regione Umbria intende anche utilizzare i test dei donatori allo scopo di implementare ulteriormente la possibilità di avere donatori di plasma iperimmune e costituire una vera e propria banca che possa essere eventualmente utilizzata nel caso si dovesse ripresentare un’ulteriore epidemia per curare i pazienti con questa possibilità di cura importante che non ha reazioni o esiti negativi. Il sistema sanitario umbro per ora fa riferimenti al laboratorio di Pisa per la verifica della presenza degli anticorpi neutralizzanti, ma presto la stessa verifica sarà eseguita all’internodell’ospedale di Perugia.
La proposta del Pd è che Asl, anche attraverso i medici di base, «potrebbero suggerire agli oltre mille pazienti umbri guariti di sottoporsi alla plasmaferesi. Se dei mille anche una piccola parte si rendessero disponibili si potrebbero già ad accumulare delle riservedi plasma iperimmune».
RIPARTENZA
E a proposito di ripartenza, ieri in Aula l’assessore alla Sanità Luca Coletto ha risposto che la Giunta, con la delibera inerente la fase 2, ha posto le basi per il nuovo programma riguardante le attività sanitarie sospese a causa dell’emergenza. «La riapertura sarà gestita garantendo la sicurezza con percorsi separati fra covid e non covid». Nello specifico il centro per la procreazione medicalmente assistita all’ospedale di Pantalla tornerà a funzionare da lunedì primo giugno, in linea con quanto previsto a livello nazionale, con triage per le coppie. Il ripristino riguarderà prima le attività ambulatoriali poi quelle chirurgiche, fino al 50 per cento per il contenimento dell’epidemia, come avviene in tutta Italia. «Per quanto concerne gli accessi in sala parto - ha concluso Coletto - la riattivazione è già prevista e la solleciterò». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino