Città del Vaticano - Un commissario per Lourdes. Un commissario per riportare un po' di pace all'ombra del santuario francese. La decisione che ha preso Papa...
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Il manager chiamato dal vescovo di Lourdes ha portato avanti una ricetta draconiana, tagliando spese inutili, riducendo costi, abbattendo e accorpando. Il santuario di Lourdes con un budget di 30 milioni di euro e circa 300 dipendenti, tanto quanto una azienda di medie dimensioni. Il risultato finale degli interventi di de Vulplan ha riportato i bilanci in pareggio (erano in rosso da 10 anni), in compenso si è scatenata una guerra atomica tra commercianti, il vescovo, albergatori, religiosi, gestori cattolici, con una tensione sempre maggiore. Tutti contro tutti. Davanti a questo panorama ben poco evangelico, il Papa ha deciso di mandare in loco monsignor Antoine Hérouard, vescovo ausiliare di Lille, ora delegato “ad nutum Sanctae Sedis” (cioè a disposizione della Santa Sede) per il santuario di Lourdes.
La lettera papale di nomina è stata letta nel piccolo centro dei Pirenei, luogo di una delle apparizioni mariane più popolari della storia, di fronte ai cappellani e ai responsabili amministrativi del santuario. L’ha resa pubblica a mezzogiorno l’arcivescovo Rino Fisichella, Presidente del Pontificio consiglio per la Nuova Evangelizzazione, il dicastero che da due anni ha ricevuto l’incarico di valorizzare la pastorale dei santuari.
«A seguito delle verifiche» condotte da Fisichella, scrive il Papa, «desidero comprendere quali ulteriori forme il santuario di Lourdes possa adottare, oltre alle molteplici già esistenti, per divenire sempre di più un luogo di preghiera e di testimonianza cristiana corrispondente alle esigenze del Popolo di Dio».
Il mandato del vescovo Hérouard, che non lascerà il suo incarico a Lille - spiega Vatican News - sarà limitato al solo santuario, mentre la diocesi di Tarbes e Lourdes rimarrà affidata al vescovo Nicolas Jean René Brouwet. «Da notare il fatto che la nomina del delegato non è a tempo indeterminato (come invece è stata quella di monsignor Hoser a Medjugorje) e ciò significa che, nelle intenzioni, non si tratta di un incarico permanente ma a tempo, finalizzato alla cura pastorale e spirituale dei pellegrini». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino