Lago di Bracciano, la meta ideale per una gita in primavera

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Le sue placide acque infondono una naturale sensazione di calma e relax. Il Lago di Bracciano, detto anche Lago Sabatino perché incorniciato dai monti Sabatini, è la meta ideale per una gita primaverile fuori porta. Dista infatti meno di un’ora da Roma, e il suo territorio, ricco di natura, arte, storia e gastronomia, si presta ad una molteplicità di esperienze adatte a tutta la famiglia.

 

Lago di Bracciano: cosa fare, vedere e mangiare in un giorno

Bracciano, Anguillara e Trevignano sono i borghi, tutti da scoprire e da “assaggiare”, che si affacciano sul Lago. Ma quest’area è anche la destinazione ideale per chi desidera tagliare i ponti con il caos cittadino, e rilassarsi tenendosi in forma. C’è la possibilità di noleggiare, infatti, canoe o sup, così come di fare semplici percorsi di escursionismo, immersi nel verde dei boschi che caratterizzano questa zona del Lazio.

 

Bosco di San Celso tra escursionismo, yoga e fitness

 

Il Bosco di San Celso è la destinazione indicata se amate fare “hiking”, ovvero trekking nella sua versione più semplice in percorsi naturali poco impegnativi, indicati anche alle famiglie con bambini. Si tratta di un percorso di 2 km ad anello, con un dislivello di soli 53 metri, nei pressi di Bracciano. All’interno del sentiero boschivo, regno di ranuncoli e violette, sono presenti aree attrezzate per il picnic, con tavoli in legno, giochi per bambini e strumenti per il fitness installati lungo l’itinerario. Nel Bosco di San Celso sono indicati tre sentieri di colorazioni differenti. I segnavia bianco rossi indicano il percorso ad anello più lungo. Il Bosco si può visitare anche in mountain bike o a cavallo. A fine passeggiata si arriva facilmente sulle rive del Lago, contesto ideale per praticare outdoor yoga e meditazione. Per gli amanti del bird watching, dalle sponde del lago si possono ammirare bellissimi cigni e germani reali. Nelle vicinanze del bosco ci sono vari punti dove si può noleggiare la canoa o il sup, per esplorare il lago sulle sue stesse acque.

 

Trevignano, Anguillara e i misteri del castello di Bracciano

 

Anguillara, delizioso borgo situato su un promontorio panoramico, stupisce con la collegiata di Santa Maria Assunta, che fu costruita su un sito che forse risale addirittura all’epoca dell’antica Roma. Grazie a ricerche di archeologia subacquea sono stati rinvenuti nel Lago, nei pressi di Anguillara, reperti risalenti ad oltre 8000 anni fa. Trevignano, poco distante da Anguillara, è uno dei borghi medievali simbolo della Tuscia romana, cuore del Parco Naturale Regionale di Bracciano Martignano e vicinissimo al lago di Martignano, oasi di relax e anch'esso lago di origine vulcanica. Bracciano, con il maestoso castello Orsini Odescalchi che risale al XV secolo, è famoso anche per l’Infiorata in occasione del Corpus Domini, una delle più belle infiorate del Lazio, dopo quella di Genzano. Il panorama che si ammira dal Castello è spettacolare. Fra storia e leggenda, anche il Castello di Bracciano ha i suoi fantasmi: si narra che fra le sue vetuste stanze, in determinate notti, si aggiri ancora lo spirito tormentato di Isabella de’ Medici, uccisa dal marito per infedeltà, senza dimenticare che a quei tempi le questioni di cuore andavano di pari passo con gli intrighi politici. Il fantasma di Isabella, in abito rinascimentale dal lungo strascico, potrebbe ancora “permeare” gli ambienti dell’antica magione. Il Castello è oggi di proprietà della famiglia Odescalchi.

 

Lago di Bracciano, dove andare a mangiare

 

Fra Bracciano, Trevignano e Anguillara non c’è che l’imbarazzo della scelta fra tipiche trattorie e osterie con cucina caratteristica di terra o di lago. La cucina braccianese, molto amata dai patiti di enogastronomia di qualità,  è “debitrice” di quella romana, ma allo stesso tempo è arricchita da antiche tradizioni trasportate qui, attraverso la transumanza, dai pastori marchigiani. La presenza del Lago ha fatto sì che si sviluppasse un filone di ricette autoctone a base di pesce d’acqua dolce. Un vero e proprio crocevia di sapori, dunque, dove alcune delle “perle” a livello gastronomico sono il formaggio caciofiore, le mozzarelle lavorate a mano, il cartoccio di lattarini fritti appena pescati, la porchetta cotta nel forno. Per i più golosi una vera gourmandise locale sono i mieli monofloreali e gli ortaggi a chilometro zero che accompagnano i pesci di lago. Maritozzi e ciambelloni artigianali sono la punta di diamante fra i dolci. Il tutto accompagnato da ottimi vini del territorio.

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Il Mattino