Bruciarono mezzi del datore di lavoro, indagati due piromani a Novara

La Polizia di Novara ha indagato due piromani che la sera del 2 marzo scorso, in corso Risorgimento, hanno dato alle fiamme quattro veicoli parcheggiati all’interno di un...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La Polizia di Novara ha indagato due piromani che la sera del 2 marzo scorso, in corso Risorgimento, hanno dato alle fiamme quattro veicoli parcheggiati all’interno di un cortile condominiale, in particolare due furgoni cassonati di proprietà di una società cooperativa addetta alle pulizie, una BMW X1, completamente distrutti, ed una Fiat 500, parzialmente danneggiata, questi ultima di proprietà di condomini. Gli agenti della Squadra Mobile già dai primi accertamenti, hanno intuito la natura dolosa dell’incendio poiché i mezzi incendiati, alimentati a gasolio erano in sosta da almeno due giorni e le temperature esterne, soprattutto quelle serali, erano state molto basse, circostanze che consentivano di escludere la possibilità di un’autocombustione. Durante le indagini è emersa una situazione conflittuale tra l’azienda proprietaria dei due mezzi e un ex dipendente 27enne, con precedenti per reati contro la persona, il cui rapporto di lavoro si era concluso nel mese di giugno 2018 e che si era reso anche autore di minacce nei confronti del suo precedente datore di lavoro. L’analisi dei filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza, nonché le risultanze delle analisi tecniche del personale della Polizia Scientifica, hanno fornito conferma al sospetto degli investigatori sulla natura dolosa dell’incendio. Dai successivi accertamenti investigativi, i poliziotti sono risaliti alla targa dell’autovettura e ai due autori dell’incendio ricostruendone i movimenti della sera del 2 marzo. Dopo un lungo interrogatorio, i due giovani hanno confermato alla Polizia che erano stati loro gli autori del gesto doloso.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino